Gorizia, 14 mar - Gorizia si accinge a diventare non solo
capitale europea della cultura ma soprattutto capitale della
cultura europea: in questa sottile differenza si dischiude
l'enorme opportunità che si offre nell'appuntamento del 2025 e
che vede nel volume sulle chiese di Gorizia un esemplare
contributo di conoscenza in cui storia, arte e spiritualità si
compongono in un mosaico tutto da esplorare.
È il concetto espresso dall'assessore regionale al Patrimonio
nella sala del Settecento, vicina alla chiesa di Sant'Ignazio
confessore a Gorizia, in occasione della presentazione del libro
a cura del Club per l'Unesco di Gorizia e della sezione locale di
Italia Nostra intitolato "Le chiese di Gorizia - preziosi
frammenti di storia e arte". L'opera, come è stato sottolineato,
ha richiesto tre anni di ricerche bibliografiche e di
elaborazione su 26 chiese ed è stata preparata da circa tremila
scatti fotografici.
Secondo l'assessore, è bene che apporti come la preziosa guida
proposta oggi si moltiplichino, perché far conoscere la
millenaria e centrale Gorizia e le sue inestimabili ricchezze,
paesaggistiche, storiche e culturali è un compito di tutti e non
solo di qualcuno.
All'evento sono intervenuti tra gli altri il prefetto del
capoluogo isontino, l'assessore comunale alla Cultura e don
Nicola Ban, che evidenziato come visitare le chiese significhi
anche prendere contatto con le comunità che si sono formate
attorno a esse. Il volume, come è stato spiegato dai promotori,
sarà prezioso non solo per i turisti in visita nel 2025, ma per
gli stessi goriziani, in particolare i più giovani, ai quali la
conoscenza del patrimonio rappresentato dagli istituti di culto
può offrire nuove prospettive di cittadinanza.
ARC/PPH/gg