(ARC) Trieste, 12 gen - La concertazione rappresenta la "via maestra" per affrontare i cambiamenti importanti che attendono il Friuli-Venezia Giulia nei prossimi mesi. Lo ha sottolineato il presidente della Regione Riccardo Illy firmando oggi a Trieste, assieme all'assessore al Lavoro Roberto Cosolini, il nuovo "Protocollo sulla politica della concertazione fra la Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e le parti sociali".
La firma del documento, messo a punto in questi ultimi mesi con le parti sociali grazie all'opera di coordinamento svolta dall'assessore Cosolini, è avvenuta nella Sala Mosaico della sede della Giunta regionale, presenti i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle associazioni economiche di categoria che hanno aderito e sottoscritto oggi il "Protocollo".
Nell'esprimere soddisfazione per l'accordo raggiunto, il presidente Illy ha indicato, a titolo di esempio, alcuni dei temi significativi che dovranno essere affrontati in via prioritaria nell'ambito della concertazione: l'economia regionale che, oltre a trovarsi di fronte a una crisi congiunturale, richiede interventi di tipo strutturale; la completa applicazione della riforma della sanità varata nel 1995; la traduzione sul piano regionale della legge-quadro nazionale sui servizi sociali.
Il presidente ha anche ricordato che le regole del gioco inserite nel nuovo "Protocollo" avranno il loro battesimo già lunedì prossimo 19 gennaio, quando è previsto un incontro sul rilancio economico del Friuli-Venezia Giulia coordinato dall'assessore alle Attività produttive Enrico Bertossi.
L'assessore Cosolini ha da parte sua sottolineato che l'accordo per la concertazione sarà presto allargato anche al mondo regionale delle professioni e che, dopo l'incontro sull'economia di lunedì prossimo, il successivo tema da affrontare urgentemente sarà proprio quello del lavoro e dell'occupazione.
L'assessore ha anche annunciato che la segreteria tecnica, che avrà il compito di gestire operativamente l'accordo di concertazione, sarà a breve dotata di uno strumento informatico in condivisione con le parti sociali, in modo che sia possibile lo scambio di documenti e di informazioni con la massima tempestività e trasparenza.
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(ARC) Trieste, 12 gen - "Attraverso il ricorso al metodo della concertazione la Giunta regionale intende rafforzare le condizioni per una effettiva ed efficace partecipazione delle associazioni rappresentative delle diverse categorie imprenditoriali e delle confederazioni sindacali dei lavoratori al processo di definizione delle fondamentali scelte di politica economica e sociale della Regione".
È questa la premessa del nuovo "Protocollo sulla politica della concertazione fra la Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia e le parti sociali", firmato oggi a Trieste dal presidente Riccardo Illy e dai rappresentanti dei sindacati e delle associazioni di categoria.
"Risultano particolarmente rilevanti - si sottolinea ancora nel documento - gli obiettivi di rilancio dell'economia regionale basati soprattutto sull'introduzione di forti elementi di innovazione unito a quello di una politica che garantisca una forte coesione sociale nella nostra comunità".
Si evidenzia inoltre la volontà di valorizzare "un metodo di governo caratterizzato nei processi di formazione delle scelte da trasparenza, informazione, disponibilità al confronto e alla ricerca della sintesi delle posizioni".
Nel "Protocollo" si indicano anche i principali temi che saranno oggetto di concertazione: indirizzi e obiettivi della politica economica e sociale della Regione; interventi legislativi di indirizzo e programmazione nei settori dell'economia e del sociale; impostazione di provvedimenti finanziari di rilevanza economica generale; riforma istituzionale e riforma delle autonomie locali: provvedimenti di settore aventi rilevanza o implicazioni intersettoriali.
La rappresentanza delle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori rilevante ai fini della concertazione - si precisa nel documento - è quella regionale, "in grado di esprimere quel livello di mediazione e di sintesi che superi logiche puramente territoriali o settoriali".
La "visione regionale" e il "rispetto degli obiettivi strategici condivisi", diventano così un "impegno che i diversi soggetti assumono e accettano di rispettare negli atti, nelle iniziative e nelle relazioni che attivano all'interno delle rispettive sfere di competenza".
L'accordo firmato oggi definisce poi nel dettaglio di diversi livelli di concertazione (quella generale, i tavoli settoriali e i rapporti bilaterali con le categorie), l'accesso tempestivo alle informazioni, le modalità di convocazione e funzionamento. Sono previste di norma due sessioni annuali di concertazione convocate dalla Regione: la prima, verso la fine del primo semestre, per una verifica delle politiche in essere e per una valutazione sui risultati dell'anno precedente; la seconda al momento dell'avvio dell'iter di impostazione del bilancio annuale e pluriennale.
La sede istituzionale dell'Accordo di concertazione è presso la Presidenza della Regione, mentre la segreteria tecnica e organizzativa con compiti di coordinamento ha sede presso la direzione del Lavoro, formazione, università e ricerca. Verrà inoltre approfondita la possibilità di istituire il Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro (CREL), come strumento di coordinamento e di sviluppo delle attività.
Nel "Protocollo" viene inoltre definita anche un'agenda delle priorità da affrontare con le parti sociali: alleanze internazionali strategiche della Regione; infrastrutture; mercato del lavoro, occupazione e formazione; sanità e politiche sociali; riorganizzazione del sistema delle Società regionali; interventi nei vari settori economici; riforma delle Autonomie locali; istruzione, cultura e immigrazione; ambiente ed energia; tariffe e canoni.
Queste le associazioni di categoria e i sindacati che aderiscono al "Protocollo": Federazione regionale degli industriali; Federazione regionale delle piccole e medie industrie; Confartigianato; Cna; Unione regionale economica slovena; Unione regionale del commercio e del turismo; Lega delle cooperative; Unione regionale della cooperazione; Associazione generale delle cooperative italiane; Coldiretti; Confederazione italiana agricoltori; Federazione regionale Unione agricoltori; Kmecka Zveza; Cgil; Cisl; Uil; Ugl; Cisal; Consigliere regionale di pari opportunità.
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