(ARC) Udine, 22 gen - E' con un prezioso codice miniato,un sacramentario, datato attorno all'anno 1000 e proveniente dalla potente abbazia tedesca di Fulda che è iniziata ,oggi a Udine la visita del Presidente della Regione, Riccardo Illy, al palazzo Patriacale sede del museo diocesano e degli archivi capitolari che raccolgono, assieme ai fondi biliotecari, quanto il tempo ha conservato della millenaria storia del Friuli.
Ma Palazzo Patriarcale significa, soprattutto, gallerie del Tiepolo, chiamato qui dal patriarca Delfino verso la metà del '700, ad affrescare soffitti e volte con scene bibliche.
Un ciclo di opere, mai restaurate, che neppure la violenta scossa del 6 maggio del '76 ha lesionato e che conservano intatte tutte le velature del maestro: un elemento questo che fa si, è stato sottolineato ad Illy, che qui vengano per studiare il Tiepolo delle grandi luci e delle atmosfere terse e luminose, storici dell'arte e studiosi da tutto il mondo.
Il museo offre anche una grande collezione di scultura lignea che, dal periodo gotico arriva fino al barocco e al rococò: una scelta, questa, non casuale che punta a riscoprire radici lontane dell'arte sacra del Friuli dove quasi tutte le chiese e le pievi offrivano alla venerazione dei fedeli questi capolavori di scultura spesso commissionati ad artisti di area nordica che portavano qui le suggestioni di volti di madonne e di santi illuminati da dorature ombrate.
Opere che vengono conservate in atmosfera controllata e che sono costantemente monitorate dai tecnici del laboratorio di restauro, interno al Museo che, già da tempo, offre collaborazione anche ad altre realtà culturali della regione ad iniziare dai Civici Musei di Trieste che spesso inviano qui preziosi manufatti ed oggetti da riportare ad antichi splendori.
Sempre nel Palazzo Patriarcale è stata fatta visitare a Illy la grande bibliteca che i Delfino aprirono al pubblico già nel '700, ricca di 12 mila testi tra incunaboli e opere a stampa con volumi che datano dal 1200 al XVIII secolo.
Infine,l'incontro di Illy con l'arcivescovo di Udine, monsignor Pietro Brollo che ha voluto sottolineare l'attenzione che, dalla ricostruzione post terremoto all'apertura al pubblico del Museo, la Regione ha dimostrato verso questa struttura con fondi per il recupero statico dell'edificio e per l'allestimento delle sale espositive.
E', ha concluso Illy, un museo splendido che va fatto conoscere, sempre di più, e "messo in rete" con quanto il Friuli-Venezia Giulia può offrire come patrimonio di storia ed arte che i secoli ci hanno permesso di conservare.