(ARC) Trieste, 27 gen - I centri di ricerca internazionali e nazionali presenti a Trieste e nel Friuli-Venezia Giulia, non solo in campo scientifico ma anche umanistico, si alleano per contare di più, per ottenere maggiori finanziamenti e per trasferire con più efficacia le conoscenze tecnologiche al sistema delle imprese regionali.
È questo l'obiettivo dell'accordo di coordinamento firmato oggi nell'auditorium dell'Area Science Park di Padriciano (Trieste) dai rappresentanti di 34 istituzioni di ricerca assieme al presidente della Regione Riccardo Illy, al sottosegretario Roberto Antonione e al viceministro Guido Possa, rispettivamente a nome del ministero degli Affari esteri e del ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur).
Per il presidente Illy l'accordo segna l'avvio di una "nuova era". "Solo con il coordinamento - ha detto - riusciremo infatti a sfruttare la 'massa critica' rappresentata dai numerosi centri scientifici presenti in regione, dove operano più di 5 mila ricercatori, che fino ad ora lavoravano per di più in modo autonomo".
"L'accordo diviene inoltre - ha aggiunto Illy - la base per trasferire le conoscenze che nascono nei centri di ricerca, che costituiscono il vero patrimonio della nostra regione, alle imprese del Friuli-Venezia Giulia, per sostenerle nello sforzo di innovazione e quindi per mantenere la loro competitività".
Anche per il sottosegretario Antonione, che è stato il promotore dell'accordo, siamo di fronte a un "salto di qualità". "Il coordinamento tra gli istituti di ricerca - ha sottolineato - ci consentirà di utilizzare il polo scientifico triestino per trasferire meglio le conoscenze verso le aree in via di sviluppo, per ridurre il gap tra Paesi poveri e Paesi ricchi, uno degli obiettivi prioritari della politica estera del Governo".
Un ruolo centrale in questo "polo di eccellenza" regionale lo avrà il Consorzio per l'Area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste, uno dei dodici enti nazionali operanti sotto la vigilanza del Miur. Il presidente del Consorzio, Maria Cristina Pedicchio, presiederà infatti il Coordinamento, che si avvarrà, come stabilito dall'accordo firmato oggi, di un Comitato scientifico composto da cinque membri e di un Segretariato esecutivo, sempre di cinque membri.
Il ministero degli Affari esteri indicherà al Comitato scientifico le priorità geografiche o di settore, impegnandosi a reperire i finanziamenti governativi per nuovi progetti da avviare secondo queste linee di indirizzo.
A nominare i componenti del Comitato scientifico e del Segretariato esecutivo sarà una Conferenza annuale convocata dal Consorzio per l'Area di ricerca, per conto del Miur, tra tutti gli enti di ricerca nazionali e internazionali che ricevono contributi dallo Stato e che hanno sede nel Friuli-Venezia Giulia. Alla Conferenza parteciperanno anche i rappresentanti del Miur e del ministero degli Affari esteri.
Oltre ai principali istituti scientifici triestini - il Centro di fisica teorica, il Laboratorio di luce di sincrotrone, la Sissa (Scuola superiore di studi avanzati), il Centro di ingegneria genetica e biotecnologie - hanno sottoscritto l'accordo fra gli altri anche le Università di Trieste e Udine, il Centro di riferimento oncologico (Cro) di Aviano, l'Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) "Burlo Garofolo" di Trieste.
Sono presenti anche istituti che operano nel campo delle scienze umane, come l'Isig (Istituto di sociologia internazionale) di Gorizia, l'Isdee (Istituto di studi e documentazione sull'Europa comunitaria e l'Europa orientale), l'Euromed (Istituto euromediterraneo).