(ARC) Trieste, 27 gen - Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Pietro Lunardi, il sottosegretario agli Affari esteri Roberto Antonione ed il direttore generale del Segretariato esecutivo dell'Iniziativa centro Europea (INCE), Harald Kreid, con la partecipazione del presidente della Regione Riccardo Illy, hanno siglato ufficialmente oggi a Trieste la convenzione che fissa la sede del Segretariato permanente del Corridoio paneuropeo V, tra Italia ed Ucraina, nel capoluogo del Friuli-Venezia Giulia.
Il Corridoio V, asse multimodale che parte da Trieste/Venezia, unisce il Nord-Est del nostro Paese a Slovenia, Ungheria ed Ucraina, con diramazioni anche verso Croazia, Bosnia-Erzegovina e Slovacchia. E rappresenta, come sottolineato dal presidente Illy, il collegamento più diretto tra l'Italia e gli otto Paesi che dal prossimo 1 maggio 2004 entreranno nella Ue, nella prospettiva futura dell'adesione comunitaria di Romania, Bulgaria e, "sperabilmente", della Croazia.
Ma questa direttrice, ha sottolineato il ministro Lunardi, è parte centrale anche della grande viabilità europea Ovest-Est da Lisbona a Kiev, in Ucraina, e si integra con quelle "Autostrade del Mare" adriatica e tirrenica che, proprio assieme al Corridoio V, sono state inserite lo scorso 5 dicembre da Bruxelles nell'elenco delle trenta infrastrutture di trasporto (sulle 138 proposte) fondamentali per la "nuova" Europa dei 25.
La strategicità del Friuli-Venezia Giulia, in questo contesto, ha osservato ancora Lunardi, viene offerta dallo snodo che tra Corridoio V e "Corridoio" adriatico può essere rappresentato dalla collaborazione tra i porti di Trieste e Capodistria.
Tra i due scali è prima di tutto "molto importante stabilire delle sinergie" per passare quindi a delineare le connessioni infrastrutturali; "io ho chiesto - ha rilevato Lunardi (reduce dall'incontro di ieri in Slovenia con il collega Presecnik) - che vengano definite al più presto".
Il presidente Illy, che ha messo in evidenza la costante attenzione del ministro Lunardi e del sottosegretario Antonione sul tema del Corridoio V, ha sottolineato la fondamentale esigenza di legare lo sviluppo del Friuli-Venezia Giulia e dell'intero Nord-Est italiano con quello del Centro-Est Europa. Uno sviluppo che però ha bisogno di infrastrutture di trasporto per "seguire" la delocalizzazione industriale, per supportare i crescenti flussi dell'import/export, per attrarre flussi turistici nel nostro Paese.
Purtroppo però "gravi sono i ritardi", ha aggiunto Illy, nella realizzazione di autostrade e ferrovie ad Est dell'Italia, per cui occorrerà "un'azione molto intensa" del costituendo Segretariato permanente di Trieste.
Per sviluppare queste direttrici su gomma e su rotaia sarà dunque necessaria una forte azione diplomatica, un'azione progettuale di coordinamento tra le Nazioni coinvolte e solide basi finanziarie.
Per la costruzione di questi assi "non credo basteranno le risorse Ue ed i finanziamenti previsti dalla Bei", ha sostenuto il presidente del Friuli-Venezia Giulia: "penso dunque anche ad aiuti da parte del Governo italiano (con l'auspicio che possano essere ritrovati nelle prossime Finanziarie dello Stato) ed anche della Regione", che opererà attraverso la costituzione di una società mista Dars-Autovie Venete per realizzare in concessione l'autostrada Maribor/confine sloveno-magiaro.
Il Segretariato, ha da parte sua confermato il sottosegretario Antonione, opererà grazie ai fondi stanziati dal Governo italiano nel quadro della legge per la ricostruzione e lo sviluppo dei Balcani. Antonione ha quindi evidenziato come il Corridoio V rappresenta un'infrastruttura fondamentale per stabilizzare uno scacchiere geografico molto spesso "in grave difficoltà".
Da registrare che nel suo intervento il ministro Lunardi, illustrando lo stato dei lavori per la realizzazione dell'asse ferroviario ad altà velocità/alta capacità da Lione verso Trieste, ha indicato come la nuova linea si incanalerà sotto l'aeroporto di Venezia/Tessera.
Considerato che poi questa direttrice transiterà di fronte lo scalo aeroportuale di Ronchi dei Legionari, ha osservato il presidente Illy, la distanza tra i due aeroporti potrà essere di circa 30 minuti: ciò renderà possibile la collaborazione tra le due infrastrutture, mentre Ronchi dovrà necessariamente allargare il proprio bacino d'utenza, ad esempio nel Capodistriano se sarà realizzata una linea ferroviaria verso quest'area.