ILLY E BERTOSSI A CONVEGNO ASSINDUSTRIA UD SU PMI

Udine, 22 set - Vantaggi economici, di accesso e di strategia stanno alla base di 442 operazione di fusione che hanno interessato dal 1997 al luglio di quest'anno 347 imprese del Friuli Venezia Giulia. E' il dato di fondo emerso dalla ricerca effettuata dall'Università di Udine (per conto della Regione e dalla Camera di commercio di Udine) e presentata oggi nel corso del convegno "Sviluppo competitivo e strategie di crescita delle PMI" che si è tenuto nella sede dell'Assindustria friulana. La ricerca, condotta da un gruppo coordinato da Cristiana Compagno, ha evidenziato che dal 1997 ad oggi sono cessate 427 imprese a seguito di fusioni. I settori maggiormente coinvolti risultano concentrati nel manifatturiero (mobili, costruzioni, macchine e apparecchi meccanici, industria alimentare); negli ultimi anni, tuttavia, si è osservata una tendenza all'aumento delle operazioni di fusione compiute nel settore dei servizi. La maggioranza delle operazioni di fusione, il 61 per cento, è di tipo intrasettoriale, ovvero tra imprese operanti nello stesso ambito di attività, a testimonianza di una tendenza rivolta verso processi di concentrazione settoriale e di conseguente crescita dimensionale delle imprese coinvolte. Tra i vantaggi economici, gli obiettivi maggiormente perseguiti sono legati alla ricerca di economie di scala; tra i vantaggi di accesso prevale invece l'acquisizione di conoscenze complementari; i vantaggi strategici ricercati interessano l'aumento delle quote di mercato. Le criticità sono invece legate all'integrazione organizzativa e allo sviluppo di un piano strategico di fusione. "Contrariamente al passato - ha esordito il presidente della Regione Riccardo Illy, intervenuto al convegno assieme all'assessore alle Attività Produttive, Enrico Bertossi - ciò che è bello è crescere, grazie anche agli strumenti messi in opera dalla Regione, come la legge sulle PMI e quella sull'Innovazione. Ma si è operato anche con altri strumenti, come la riduzione dell'Irap, la legge sul Buon lavoro, quella sull'Immigrazione. Siamo pure intervenuti nel campo della formazione, del trasferimento di conoscenze, per le infrastrutture (oggi è stato deliberato l'aumento di capitale di Mercurio per completare le rete in fibre ottiche) e nella Pubblica amministrazione (a questo proposito Illy si è augurato che i 4 comuni capoluoghi comprendano la portata e l'importanza del Comparto Unico)". Constatato che le cose fatte hanno portato a risultati positivi in termini di occupazione e soprattutto di export (+19,6 nei primi sei mesi del 2006) lo strumento migliore per crescere, secondo il presidente, è innovare ed è per questo che saranno allocate nella Finanziaria 2007 nuove risorse per l'innovazione e la crescita delle PMI. Partirà anche lo strumento del venture capital al servizio non solo del Friuli Venezia Giulia ma anche della costituenda Euroregione. L'Amministrazione regionale si adopererà anche per rafforzare la coesione sociale con la nuova legge di riordino dei servizi sociali. "Credo che il risultato dell'esperienza condotta in questi due anni cominci a dimostrare la validità delle misure adottate, che saranno messe a disposizione delle altre Regioni italiane e del sistema Paese. Noi continueremo sulla nostra strada - ha rposeguito Illy - e spero che i risultati nei prossimi due anni saranno ancora migliori grazie agli imprenditori e grazie anche ai lavoratori". "Abbiamo cercato di dare una svolta alla politica industriale regionale in termini innovativi", ha affermato dal canto suo Bertossi. "Partendo dalle risultanze di un gruppo di lavoro sono state approvate due leggi importanti: quella sulla PMI (numero 4 del 2005) e quella sull'Innovazione (numero 26 del 2005)". Nei primi 11 mesi di vita risultano presentate 189 domande ai sensi della legge 4 con "un successo che va al di sopra delle aspettative" secondo l'assessore. L'investimento complessivo da parte delle imprese è stato di 123 milioni di euro, la stima degli investimenti totali ammissibili è di 51 milioni di euro, i contributi già deliberati ammontano a 15,5 milioni di euro e l'attuale dotazione finanziaria è di 28,3 milioni di euro. "Credo - sono parole di Bertossi - che ne serviranno almeno altri 25 per dare risposte alle domande già presentate, risorse che cercheremo di inserire nella Finanziaria 2007". La 4 non è una legge per le grandi imprese, che sono poche in regione. Si tratta invece di uno strumento molto utilizzato dalle piccole e piccolissime imprese: una normativa snella e veloce che si interfaccia in maniera nuova con il sistema delle imprese su temi di grande attualità". "Credo che si possa dire che al di là del pessimismo di maniera o delle affermazioni di qualche economista in cerca di visibilità, le cose non vanno male, i dati ci dicono esattamente il contrario e le nostre imprese hanno strategia e investono su progetti di qualità". Giuseppe Morandini, di Confindustria, ha lodato la legge sulla PMI perché presenta un alto grado di innovazione, introduce regole di grande rigore nella selezione dei progetti ammessi a finanziamento, prevede un meccanismo di controllo, e soprattutto perché " è una legge che prende i natali da un felice incontro tra Politica, Impresa e Università." "E' stata subito adottata - detto Morandini - dal settore Piccola Industria di Confindustria e la faremo conoscere a livello nazionale". Gli ha fatto eco Giovanni Fantoni, presidente dell'Assindustria di Udine, che ha lodato l'impostazione data dalla Regione alle leggi varate: "sono state scelte corrette, coerenti e i tempi stanno dimostrando che la via indicata è quella giusta". Prendendo spunto dalla ricerca, Carlo Appiotti, presidente di Friulcassa (in apertura Illy ha detto di aspettarsi "anche in regione un seguito con le fusioni tra Friulcassa e Popolare FriulAdria che porti ad un aumento nella qualità dei servizi erogati dal nuovo Gruppo bancario"), ha lodato il rapporto tra Università e Impresa; il presidente della Camera di commercio di Udine Adalberto Valduga ha invece insistito sulla crescita dimensionale "se vogliamo pensare al futuro del Friuli Venezia Giulia". Ecco allora, secondo il presidente regionale di Confindustria Piero Della Valentina, la necessità di stringere nuove alleanze tra la parti sociali per il rilanciare il sistema Paese e quello del Friuli Venezia Giulia. ARC/RCR