(ARC) Udine, 02 mar - Aziende agricole aperte alle scuole per aiutare soprattutto le nuove generazioni, i bambini, a incontrare il mondo rurale, allacciando legami e contatti capaci di far comprendere meglio gli aspetti dell'attività agricola, delle produzioni e dell'intera filiera agroalimentare, e di sviluppare una sensibilità che avvicini all'ambiente in maniera avvertita e consapevole.
Così l'assessore alle risorse agricole, naturali e forestali Enzo Marsilio ha riassunto gli obiettivi culturali del progetto "Fattorie didattiche" rientrante nel programma interregionale di comunicazione ed educazione alimentare per la cui attuazione in Friuli-Venezia Giulia l'amministrazione regionale ha incaricato l'ERSA, con il coinvolgimento del CEFAP (Centro formazione agricola permanente) e dell'ENAIP.
Un progetto che registra molte esperienze in Europa e in regioni italiane come Emilia Romagna, Lombardia, Trentino, Veneto e che, in collaborazione con la direzione generale del Ministero dell'Istruzione, si sviluppa su due binari paralleli: uno riguarda la formazione degli imprenditori agricoli, affidata, appunto, al CEFAP, e l'altro è curato dall'ENAIP ed è destinato ad aggiornare gli insegnanti preparandoli a costruire al meglio un percorso didattico per gli allievi delle scuole.
Alto il profilo qualitativo dell'iniziativa che parte da basi strutturate, realizzando nell'insieme un mix tra formazione, scuola e impresa con una forte reciproca responsabilizzazione dei tre soggetti.
Saranno della durata di trenta ore i corsi per docenti, sei in tutto, di 25 persone ciascuno, uno per provincia più uno per la città di Udine e uno per l'area montana.
Sono già una cinquantina le aziende che hanno aderito alla fase formativa impegnandosi ad offrire un progetto didattico che riguardi vita quotidiana, produzioni e attività collegate, premessa fondamentale anche alla costruzione - ha sottolineato Marsilio - di progetti agricoli che le coinvolgano in futuro su alcuni obiettivi, come ad esempio il settore dell'agricoltura biologica.
La priorità assegnata ora al progetto didattico non esclude - ha insistito l'assessore - possibilità per le aziende di ricadute economiche legate alla professionalità acquisita.
Il progetto inoltre ha un carattere innovativo per l'azienda perché si innesta sulla sua dimensione multifunzionale, vale a dire produttiva, turistica, di valorizzazione del territorio.
L'azienda che alla fine potrà fregiarsi della definizione di fattoria didattica dovrà seguire i dettami della carta della qualità, garantendo il rispetto di livelli qualitativi stabiliti per quanto riguarda proposta formativa e servizi.
L'amministrazione regionale ha per ora investito nel progetto risorse per oltre 130 mila euro che consentiranno lo svolgimento dei corsi e la fornitura dei supporti didattici, mentre già per l'estate saranno pronte le prime guide.