+++Roberti e Rosolen dettagliano manovra. 60 milioni per
famiglia, 30 per formazione+++
(ACON) Trieste, 30 nov - La VI Commissione, presieduta da
Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar), ha dato parere favorevole a
maggioranza sulle parti di competenza dei disegni di legge che
compongono la manovra di bilancio 2023.
L'esame dei documenti ha richiesto la presenza dell'assessore
alle Autonomie locali, Funzione pubblica, Sicurezza e Lingue
minoritarie, Pierpaolo Roberti, e della collega di Giunta con
delega a Lavoro, Formazione, Istruzione, Ricerca, Università e
Famiglia, Alessia Rosolen.
Relativamente al ddl Stabilità, l'assessore Roberti ha affermato
che "gli stanziamenti relativi ai programmi previsti dall'attuale
legge sull'immigrazione rimangono uguali a quanto previsto
all'inizio del 2022, per un totale di 3,2 milioni". Sulle risorse
relative alle vittime di violenza e sfruttamento, invece, "la
proposta di bilancio è a zero, in quanto abbiamo ancora risorse a
disposizione grazie a una compartecipazione regionale sui
contributi del fondo Asilo, migrazione e integrazione (Fami)", ha
chiarito Roberti, annunciando, invece, un aumento "da 4 a 8
milioni nello stanziamento per l'accoglienza dei minori non
accompagnati".
Sollecitato da Andrea Ussai (M5S), che ha chiesto di essere
aggiornato sugli arrivi dei minori non accompagnati, l'assessore
ha anche fatto notare la probabile presenza di "una discrepanza
tra i numeri segnalati dagli operatori e quelli che risultano
alla Giunta, determinata dal fatto che spesso vengono presi in
carico dalle strutture regionali minori provenienti da altre
regioni. Questo - ha spiegato - determina il sovraccarico delle
strutture e crea una situazione paradossale, per la quale non
siamo in grado di trovare posto per i gruppi di minori
provenienti dalla rotta balcanica ma accogliamo quelli di cui le
altre regioni non riescono a farsi carico".
Un ragionamento che non è stato gradito da Chiara Da Giau (Pd):
replicando all'assessore, la consigliera ha criticato il suo
"retropensiero secondo il quale ci sarebbero delle realtà che
speculano su questa situazione", e ha ricordato come "il
meccanismo in base al quale i minori stranieri vengono
distribuiti sul territorio è un criterio di mutuo aiuto pensato
per far fronte a un riconosciuto problema reciproco".
Si è passati poi ai temi dell'istruzione. "Azioni relative al
diritto allo studio universitario e delle scuole secondarie di
primo e secondo grado, al sistema degli Istituti tecnici
superiori (Its) e alle attrezzature e strutture del sistema
scolastico si incrociano e si combinano in modo trasversale con
le risorse inserite all'interno del Defr", ha illustrato
l'assessore Rosolen, spiegando come quest'ultimo "completi le
politiche che sono state costruite in questi anni e garantisca la
definizione degli interventi non coperti dalle risorse statali".
Sul tema della famiglia, l'assessore ha evidenziato la volontà di
"proseguire nella costruzione di una rete che comprenda il
rafforzamento degli sportelli Si.Con.Te. e del percorso che
accompagna ai servizi della prima infanzia, oltre che della Dote
famiglia".
Relativa alla famiglia anche la prima parte dell'esposizione del
bilancio, per la quale l'assessore ha annunciato lo stanziamento
di 60 milioni. Di questi, 30 serviranno a garantire la gratuità
degli asili nido per la fascia detentrice di Isee fino a 50.000
euro e 20 saranno destinati a Dote famiglia, strumento "al primo
anno di applicazione, pensato per accompagnare la crescita dei
bambini dalla nascita alla maggiore età per le spese legate ai
servizi educativi, culturali e sportivi", ha spiegato ancora
Rosolen.
Oltre a questo, viene previsto 1 milione di euro per
l'associazionismo familiare, per "promuovere la rete di scambio
sociale tra le famiglie" e 2,7 milioni per l'abbattimento delle
rette per la frequenza delle scuole paritarie.
Sul piano del diritto allo studio e della formazione previsti
oltre 30 milioni. Due milioni saranno destinati al comodato
gratuito dei libri di testo, esteso anche alle scuole del primo
ciclo della secondaria, e 18 milioni alle attività formative
degli under 18, funzionali al conseguimento dei diplomi
professionali richiesti dall'attuale mercato del lavoro. Non da
ultimi, ci sono i 7 milioni stanziati per borse di studio degli
studenti universitari e degli Its e l'estensione della
possibilità di usufruire del bonus psicologico anche per gli
studenti dei percorsi di istruzione e formazione professionale
(IeFP).
"Va tenuto conto di quelle che possono essere, per le varie
scuole, le esigenze che vengono coperte dai contributi volontari"
ha fatto notare Furio Honsell (Open Fvg), in riferimento alla
preoccupazione espressa da alcuni dirigenti scolastici in merito
all'inflazione e all'aumento dei costi che, dicono, porterebbero
"i genitori a non poter pagare i contributi volontari dei figli
che, di conseguenza, non potrebbero più godere di determinati
servizi".
"Anche se alcune scuole possono scegliere quali attività sono
soggette a contributo volontario, non possono discriminare chi
non può permettersi di pagarlo", ha chiarito Rosolen.
ACON/RED