(ARC) Verona, 01 apr - Export in calo e consumi fermi nel 2003 per il vino italiano.
E' questo il "grido d'allarme" che lancia la 38.ma edizione di Vinitaly, inaugurata oggi a Verona dal ministro per le Politiche Agrarie Gianni Alemanno, alla presenza di tutti i responsabili regionali all'Agricoltura e, tra questi, dell'assessore del Friuli Venezia Giulia Enzo Marsilio, nella convinzione però che qualità e business accompagneranno ancora una tra le più grandi (anche economicamente) tradizioni nazionali.
Una "frenata" dunque, "qualche difficoltà dopo anni di continua crescita", sottolinea lo stesso Marsilio, che tocca anche il Friuli Venezia Giulia, il cui export di vini bianchi (la vera voce dei nostri flussi verso l'estero) deve fare i conti con la crescente concorrenza di aree quali Sicilia, Marche e Campania, il calo dei consumi registrato in Germania, un Paese che assorbe il 25,3 per cento del vino italiano esportato, il miglioramento della qualità vinicola ed i prezzi proposti dalle "nuove" aree dell'Australia, del Cile e del Sud Africa.
Secondo i dati raccolti a Vinitaly, dove il Friuli Venezia Giulia si è presentato all'insegna della sua consolidata qualità e con un aumento dei partecipanti (253 i produttori presenti, 226 i vini che saranno illustrati nell'enoteca/"Laboratori dei sapori FVG", 4 mila metri quadrati di stand regionale organizzati dalla Camera di commercio di Udine e da Federdoc) l'export 2003 parla infatti di un valore prossimo ai 90 milioni di euro rispetto ai complessivi 280 milioni di euro realizzati lo scorso anno, pari ad una produzione complessiva di circa 87 milioni di bottiglie: dati frutto dell'impegno di 24 mila addetti e di 1.420 aziende imbottigliatrici.
"Il mercato interno tiene, l'export non convince", ha affermato il ministro Alemanno, e la ricetta per continuare a crescere è quella di "fare sistema" e di realizzare una trasparente politica dei prezzi, aumentati non solo per colpa dei produttori ma anche della successiva catena commerciale, sempre secondo il ministro.
Su questa linea intende muoversi anche il Friuli Venezia Giulia, ha indicato l'assessore Marsilio, "che vuole rilanciare efficaci metodi di promozione, proseguire nel discorso di qualità delle produzioni, confermare il legame tra territorio, ambiente e vino".
"Fare squadra - ha aggiunto l'assessore - vale soprattutto per il Friuli Venezia Giulia, una regione piccola, costellata da tante realtà vitivinicole, tesa alla valorizzazione delle produzioni di nicchia, che deve necessariamente presentarsi unita e compatta per potere stare sul mercato".
Nel corso della cerimonia inaugurale di Vinitaly il ministro Alemanno e gli assessori regionali all'Agricoltura hanno consegnato i tradizionali e prestigiosi Premi Cangrande "Benemeriti della Vitinicoltura" a quanti hanno contribuito al progresso qualitativo dell'enologia italiana: per il Friuli Venezia Giulia il riconoscimento 2004 è stato assegnato a Giuseppina Grossi Bennati, titolare della Tenute Villanova di Farra d'Isonzo.
Altri significativi riconoscimenti Vinitaly 2004 ha attribuito all'azienda Vinnaioli Jermann (referendum "I migliori vini dei nostri anni" della rivista Civiltà del Bere), alle Aziende Agricole Friulane Banear di Treppo Grande (per il "confezionamento", cioè bottiglia, etichetta, chiusura del vino) e ad Eugenio Collavini Viticoltori (premiato nell'ambito del 12.mo Concorso enologico internazionale).