(ARC) Verona, 2 apr - "Salvare" il Tocai e proseguire nell'attività di sostegno dei vitigni autoctoni. E' questa la prossima "mission" della Regione Friuli Venezia Giulia che il presidente Riccardo Illy ha ricordato oggi a Vinitaly, visitando gli spazi espositivi veronesi riservati ai vini "made in FVG".
Il presidente Illy, accolto dal presidente di "Veronafiere" Luigi Castelletti e da Adriano Gigante, presidente di FederDoc Friuli Venezia Giulia, ha infatti rimarcato l'esigenza di tutelare la denominazione del Tocai, "possibilmente grazie ad un accordo con l'Ungheria, avviando un discorso 'amichevole' con le autorità magiare". Dobbiamo puntare, ha indicato Illy, "sull'amicizia più che sulla giustizia", ora affidata all'autorità comunitaria.
E poi, aiutare i produttori nella difesa e promozione dei vitigni autoctoni, di cui la nostra regione è ricchissima, "bianchi e rossi, del Friuli e della Venezia Giulia", ha detto il presidente, per affermare a livello internazionale l'ampia diversificazione della nostra produzione rispetto alle grandi denominazioni internazionali, di cui ogni Paese vitivinicolo è comunque ricco.
Il vino del Friuli Venezia Giulia ribadisce anche a questa 38ma edizione di Vinitaly, sempre secondo Illy, "la sua grande valenza economica e la sua funzione di straordinario biglietto da visita di tutta la regione", nel contempo festeggiando proprio a Verona i 40 anni del primo Consorzio Doc regionale, quello del Collio costituito nel 1964: come ricordato dal suo presidente Marco Felluga, "più vecchio di Vinitaly".
Alla manifestazione veronese (la più prestigiosa del mondo assieme alla rassegna di Bordeaux, in Francia) il mondo vitivinicolo del Friuli Venezia Giulia chiede ora più spazi e maggiore visibilità, come è stato sottolineato nell'incontro con il presidente Castelletti, il quale ha illustrato ad Illy - rispondendo in tal modo alle esigenze della nostra regione - i programmi di ristrutturazione e di ampliamento del comprensorio fieristico, previsti nei prossimi anni con un investimento complessivo di 80 milioni di euro.