(ARC) Trieste, 15 apr - Si arriverà attraverso una "mediazione mediata", come l'ha definita il vicepresidente della Regione e assessore all'Ambiente Gianfranco Moretton, alla soluzione del problema relativo alla messa in sicurezza del Tagliamento.
Nel corso di una riunione con i sindaci dei Comuni coinvolti (Cojutti di Dignano, De Biasio di Pinzano, De Monte di Ragogna, Menis di San Daniele e Gerussi di Spilimbergo) e con il segretario generale dell'Autorità di bacino, Rusconi, Moretton ha concertato un modus operandi che permetta di superare l'impasse ereditata dalla passata legislatura.
Come precisato in un documento già approvato dalla Giunta ed illustrato da Moretton, in ottemperanza al Piano stralcio vigente, il primo passo ("dovuto", ha sottolineato il vicepresidente) è concludere il procedimento di gara per l'affidamento dell'incarico di progettazione delle casse di espansione del Tagliamento, articolando l'incarico per fasi e prevedendo il passaggio alle fasi successive ad avvenuta approvazione della Giunta regionale delle fasi progettuali precedenti.
Allo stesso tempo, ha spiegato Moretton, verrà avviato uno studio di approfondimento per una variante al Piano stralcio - posto che la prima cassa verrà progettata - e degli interventi integrativi da effettuarsi lungo tutta l'asta del fiume.
Infine, un gruppo di lavoro con tecnici della Regione e cinque esperti nominati dall'Autorità di bacino su indicazione dei Comuni interessati effettueranno una simulazione della valutazione di incidenza e della valutazione di impatto ambientale, relativamente all'intervento di realizzazione delle casse di espansione nell'area ad alto interesse ambientale.
Moretton, supportato dalle valutazioni tecniche esposte da Rusconi, ha recepito le posizioni dei sindaci presenti ed assicurato la massima disponibilità ad individuare, strada facendo, un percorso il più possibile condiviso per garantire la "minore insoddisfazione per tutti", fermo restando che "non è ora possibile mettere in discussione i contenuti del Piano stralcio ma si può operare in funzione di un coinvolgimento dell'intera comunità fluviale", giungendo in questo modo a modificare il Piano.
In merito al piano alternativo presentato dal WWF e alle richieste di alcuni sindaci di prendere in considerazione ipotesi alternative alle casse di espansione, il segretario generale dell'Autorità di bacino ha confermato la bontà della scelta in favore delle casse al termine di accurati studi durati sette anni.
Rispetto alle ipotesi di una diga a Pinzano e di una ricalibratura dell'alveo, ha sostenuto Rusconi, la soluzione-casse meglio soddisfa il comportamento morfodinamico del Tagliamento e, di conseguenza, garantisce maggiore sicurezza. Quanto al piano del WWF, secondo l'Autorità di bacino non ha preso in considerazione tutti gli elementi di giudizio.
Tutti d'accordo, comunque, sulla volontà ribadita da Moretton di considerare fondamentale una manutenzione ordinaria e straordinaria attenta e rigorosa, evitando in questo modo i rischi causati dalla trascuratezza dell'ultimo decennio legata anche a problemi di trasferimenti di competenze che si sono riversati sulla salute del fiume.