(ARC) Udine, 19 apr - "L'Innovazione scientifica e l'alta tecnologica sono elementi importanti per la crescita e la valorizzazione del territorio montano e delle risorse umane".
Lo ha ricordato l'assessore regionale alle Risorse agricole, naturali e forestali Enzo Marsilio, intervenendo a Udine alla presentazione del progetto europeo Momo, ricerca applicata a vantaggio delle PMI.
Un'iniziativa, con sede al Centro di innovazione tecnologica (Cit) dell'Agemont di Amaro, che coinvolge dieci partner di sei diversi Paesi, avrà la durata di tre anni e il costo di due milioni di Euro, dei quali un milione e 250 mila Euro finanziati dall'Unione europea.
Il progetto è sostenuto dall'Agemont e dal Centro ricerche plast-optica (Crp), e prevede la realizzazione di materiali plastici nanocompositi (si tratta di oggetti delle dimensioni inferiori a 100 nanometri, ovvero a un miliardesimo di metro) caratterizzati da proprietà migliori di quelle dei materiali provenienti da scarti industriali, e in grado di consentire benefici di carattere tecnico e tecnologico, nonché economico.
"Dare modo alle imprese insediate in montagna di essere concorrenziali - ha specificato Marsilio - significa assicurare prospettive di crescita e sviluppo al territorio, ma anche arricchire l'area montana di tecnici e specialisti preparati e qualificati. Vuole dire inoltre assicurare nuove opportunità di lavoro ai giovani del posto che si vogliano specializzare e desiderino crescere nel mondo dell'innovazione e della ricerca".
L'assessore regionale ha avuto parole di plauso anche per l'accelerazione che Agemont ha impresso negli ultimi tempi ai progetti destinati al supporto delle aziende insediate da Amaro, e per le azioni di animazione sul territorio che saranno programmate breve termine dall'Agenzia.
"Tutto ciò permette - ha detto ancor Marsilio - alle aziende già insediate nella zona di non delocalizzare parte delle loro attività di ricerca, e nel contempo consente loro di essere competitive sui mercati".
Sui contenuti del progetto basato sulle micro e nanotecnologie si sono soffermati il presidente dell'Agemont Dino Cozzi, che era accompagnato dal direttore Pierantonio Varutti, da Sabino Sinesi del CRP e Maurizio Fermeglia dell'Università di Trieste (l'ateneo è coinvolto nell'iniziativa).
In particolare Cozzi ha ricordato la strategia complessiva dell'Agemont, dall'estensione della banda larga all'intero territorio montano, all'avvio dei laboratori per la certificazione della qualità, alla messa a disposizione di iniziative finanziarie per le nuove attività.
"Agemont - ha concluso Cozzi - si colloca sulla frontiera dell'innovazione, raggiungendo così un obiettivo prioritario per una zona in difficoltà quale è la montagna".