Lignano, 07 giu - La ricchezza del Friuli Venezia Giulia nei
suoi aspetti ambientali, artistici, storici, culturali,
eno-gastronomici va messa in sinergia per poter proporre
un'offerta turistica integrata con un'immagine unica e
complessiva all'insegna dello slogan "ospiti di gente unica".
Per fare ciò, però, la strada appare ancora lunga e richiede un
lavoro - da parte dei tanti soggetti, pubblici e privati, che
operano nel settore - che per molti aspetti ß ancora all'inizio e
che in questo 2004 non mira tanto a un recupero delle quote
turistiche perdute negli ultimi anni, quanto a confermare i
livelli del 2003, se possibile migliorandoli, per poi ripartire
con obiettivi più ambiziosi.
Ciò nella convinzione che un turismo in salute significa lavoro e
benessere non solo per quanti vivono di questo settore, ma anche
per tutti gli altri settori economici, che dal turismo possono
trarre linfa vitale. Del resto, un segnale importante che la
situazione può migliorare e che la strada scelta dal Friuli
Venezia Giulia ß quella giusta ß venuta nel febbraio scorso dalla
BIT di Milano, dove l'immagine integrata della regione ha avuto
un notevole successo.
Su queste problematiche e su queste prospettive si ß dibattuto
oggi a Lignano alla Conferenza regionale del Turismo che
l'assessore regionale alle AttivitÖ produttive, Enrico Bertossi,
ha indetto come previsto dalla legge regionale di settore ed ai
cui lavori era presente pure il vicepresidente del Consiglio
regionale, Carlo Monai.
Nella sua relazione Bertossi ha ricordato quanto fatto in
quest'anno di attivitÖ: sono state affrontate e risolte alcune
emergenze, come il reperimento di risorse finanziarie e la gara
per l'affidamento della promozione turistica dei prossimi anni; ß
stata varata in termini nuovi con l'apporto dei privati la
societÖ d'area di Lignano; sono state istituite le nuove Aiat
coprendo coså tutto il territorio regionale.
Ma l'assessore ha insistito molto sul futuro, delineando
sostanzialmente due linee d'azione. In primo luogo l'elaborazione
del "businnes plan" del turismo regionale, dal quale discenderÖ
sia la definizione del "prodotto" turistico sia le modalitÖ della
sua promozione e commercializzazione, tenendo presente l'esigenza
di investire nelle reali vocazioni delle singole localitÖ,
evitando le dispersioni.
E poi la riforma del turismo varata dalla Regione nel 2002: va
bene coså o va rivista? Bertossi si ß soffermato su alcune
questioni: ß opportuna un'authority che coordini le varie
iniziative? La proliferazione di soggetti sul territorio ß utile
o rischia di essere eccessiva fra Aiat, societÖ d'area, consorzi,
pro loco, ecc.? Serve certamente una strategia finanziaria che
consenta un miglior utilizzo delle risorse.
Domande e idee che l'ampio dibattito ha preso in considerazione e
discusso a lungo, ponendo molti spunti e proposte, toccando vari
aspetti e argomenti, che hanno comunque evidenziato una
sostanziale condivisione rispetto all'idea di un'authority;
richiesto una commercializzazione differenziata per fasce di
prodotto e non per territorio; un'adesione dei vari comparti
produttivi a fare sinergia col turismo.
E, ancora, mettendo in evidenza il ruolo di diversi soggetti, in
primis le pro loco del Friuli Venezia Giulia, nell'operativitÖ
turistica; l'esigenza di servizi e di infrastrutture per
migliorare l'offerta e di una formazione continua degli
operatori.
Tutti aspetti, questi e molti altri, considerati dall'assessore
Bertossi nelle sue conclusioni, nelle quali ha sottolineato la
vivacitÖ del dibattito che ha dimostrato il desiderio di crescita
del settore.
ARC/Nico Nanni