ECONOMIA: INCONTRO ILLY-VERTICI CONFARTIGIANATO FVG

(ARC) Trieste, 09 giu - La nuova dimensione dell'impresa artigiana, anche lei "stretta" tra globalizzazione e delocalizzazione, tra innovazione ed esigenza di riorganizzazione manageriale, accanto all'esame di alcuni specifici argomenti relativi all'attività aziendale, sono stati al centro, oggi a Trieste, dell'incontro del presidente del Friuli Venezia Giulia Riccardo Illy con i vertici, regionali e provinciali, della Confartigianato. Riunione alla quale sono intervenuti, tra gli altri, il presidente regionale (e di Trieste) Fulvio Bronzi ed i responsabili di Udine, Carlo Faleschini, di Pordenone, Silvano Pascolo, di Gorizia, Marco Del Neri, e di Monfalcone, Alcide Bidut. L'artigianato del Friuli Venezia Giulia, che oggi conta più di 30 mila aziende, è stato sottolineato, deve poter e saper cambiare adattandosi ai mutamenti del più complessivo sistema economico in cui agisce, dove i fattori immateriali - quelli della conoscenza, dell'innovazione - vanno progressivamente affermandosi sui canoni della mera industria manifatturiera. Economia manifatturiera, quindi, che sarà naturalmente costretta a delocalizzare, mentre in Friuli Venezia Giulia dovrà affermarsi un'impresa - anche artigiana - nella quale prevarrà il sapere tecnologico (con i poli di trasferimento delle conoscenze fisicamente prossimi agli imprenditori), dovranno essere riqualificati i lavoratori (una delle finalizzazioni occupazionali certamente il comparto turistico), ci sarà una sempre maggiore necessità di rivedere l'organizzazione aziendale. Accanto a ciò, l'impresa artigiana sarà costretta a misurarsi con i nuovi mercati proposti dalla globalizzazione ed a concorrere "contro" nuovi soggetti in aree emergenti di potenziale interesse. Una crescita generale attende dunque l'artigianato del Friuli Venezia Giulia, che la Regione intende assistere, ad esempio sviluppando una vera e propria "scuola per impreditori" (grazie alla collaborazione del MIB School of Management) nella quale coinvolgere l'intero sistema produttivo della regione, da quello industriale a quello artigiano, da quello commerciale a quello agricolo, e facendo crescere l'offerta formativa, dai master post-laurea ai percorsi professionali. Nello specifico, infine, sono stati tra l'altro affrontati i temi dei Congafi, da ricalibrare d'intesa con le organizzazioni artigiane, dei Centri di assistenza tecnica (i Cata), destinati a divenire punto di raccordo tra Amministrazione regionale ed impresa, l'esigenza di semplificare e migliorare i rapporti "burocratici" con gli uffici della Regione, i problemi del credito, delle infastrutture viarie, nonchè del progetto "Euroregione", con la volontà della Federazione regionale Artigiani e Piccole e Medie Imprese del Friuli Venezia Giulia di dar vita, a sua volta, all'"Euroconfartigianato".