(ARC) Udine, 19 giu - Non il Centro servizi (punto di riferimento per l'espletamento dell'attività delle Associazioni di volontariato), chiamato a far parte della convenzione per la riscrittura dello Statuto di autonomia, ma il Comitato regionale cui partecipano i rappresentanti delle Associazioni è l'organismo rappresentativo dell'associazionismo del volontariato in Friuli Venezia Giulia. L'ha ribadito, al presidente del Consiglio regionale, l'assessore regionale al Volontariato intervenendo oggi alla IV Assemblea delle Associazioni di volontariato che ha avuto luogo ad Udine, nella sala congressi del quartiere fieristico.
Un richiamo vero e proprio cui il presidente del Consiglio ha risposto confermando l'intenzione di por rimedio all'incidente di percorso coinvolgendo il Comitato, e in genere le Associazioni, nelle occasioni di incontro e confronto e quindi nei forum che vedranno la partecipazione di tutta la comunità regionale alla costituzione del nuovo Statuto, una soluzione che il vicepresidente del Comitato uscente, Franco Bagnarol, ha dichiarato d'apprezzare dal momento che "più della forma conta la sostanza".
Non è mancato il dibattito nel corso di un'Assemblea, alla quale ha partecipato, tra gli altri, monsignor Alfredo Battisti, vescovo onorario, che è servita a focalizzare alcuni degli assi portanti dell'evoluzione del volontariato in Friuli Venezia Giulia, un'evoluzione sancita dall'incremento dei fondi che la Regione ha destinato al comparto portando da 400 mila a 950 mila euro i finanziamenti disponibili e allargando la sfera d'intervento dalla mera formazione ai progetti inerenti l'attività sul territorio e alle attrezzature.
Ma l'intervento della Regione a favore delle oltre mille associazioni di volontariato presenti sul territorio non si conclude qui. L'assessore regionale competente ha infatti ribadito la volontà di dare al Comitato funzioni superiori che in passato, mentre, parlando del recepimento della legge nazionale 328 in Friuli Venezia Giulia, il consulente della Regione per la formulazione del disegno di legge e direttore dell'ASS 1 "Triestina", Franco Rotelli, ha attirato l'attenzione sulle potenzialità di questo strumento normativo che stabilisce finalmente l'esigibilità dei diritti sociali e offre nuovi strumenti culturali, nuovi progetti, nuovi dispositivi e nuove risorse per la gestione in Italia delle tematiche sociali.
Per quanto riguarda la nostra regione, è stato detto, se è vero che il Friuli Venezia Giulia già si è dotato di strumenti normativi che precorrono alcuni dei contenuti della 328, è altrettanto vero che in questa regione ci sono ancora situazioni in cui il diritto è a rischio e non trova modo di configurarsi come tale.
Un terreno fertile per il lavoro delle Associazioni di volontariato che, ha ricordato il vicepresidente Bagnarol, rappresentano un comparto cresciuto, nell'ultimo anno, del 26 per cento e caratterizzato da un processo di diversificazione che ne testimonia la vitalità. A ciò si aggiunge la consapevolezza della necessità di provvedere prossimamente ad un coordinamento per settori e la convinzione che si debba arrivare, anche il Friuli Venezia Giulia, ad un registro regionale unico del volontariato, abbandonando l'attuale divisione in tre settori (internazionale, sociosanitario e di protezione civile), unica in Italia.
Bagnarol ha chiesto inoltre maggior autorevolezza per il Comitato nell'ambito della gestione delle politiche di welfare nell'ottica di una loro estensione a comparti considerati contermini (casa, formazione, lavoro, ecc.) prevista dalla legge 328. Ma anche la costituzione di una cabina di regia che garantisca il confronto tra mondo del volontariato ed istituzioni.
(continua)
(ARC) Udine, 19 giu - Nell'ambito dei lavori dell'Assemblea sono stati costituiti 5 gruppi di lavoro che hanno affrontato temi diversi. Il primo gruppo, diretto da Franco Bagnarol e Paolo Usco, si è focalizzato sul problema della rappresentanza politica del volontariato. Il secondo, diretto da Pierangelo Defend e Bruno Leonardis, ha discusso sulla necessità di lavorare per progetti: il nuovo regolamento regionale a sostegno dei progetti di volontariato. Il terzo si è concentrato sull'importanza dell'agire in piccolo e pensare in grande tra localismo, solidarietà internazionale e cooperazione decentrata. Il quarto, diretto da Paolo Zenarolla e Adalberto Chimera, ha affrontato il tema del volontariato tra sussidiarietà e cittadinanza attiva nell'ipotesi di modifica della legge 266/1991. Il quinto, diretto da Giorgio Volpe e Franco Rotelli, ha lavorato sul tema della legge 328/2000 in Regione e sulle esperienze a confronto per quanto concerne il volontariato ed i piani di zona.
Nel suo intervento conclusivo l'assessore regionale al Volontariato ha confermato tra l'altro la volontà di arrivare ad un ruolo del Comitato che preveda la sua partecipazione attiva, e non solo meramente consultiva, alle politiche di settore a partire, sin dall'anno prossimo, dalla gestione dei finanziamenti destinati al comparto. E' stata altresì votata una mozione per chiedere al Consiglio regionale l'inserimento di un rappresentante del Comitato nella convenzione per il nuovo Statuto di autonomia.
Per quanto riguarda l'elezione del Comitato regionale per il Volontariato, che resterà in carica i prossimi tre anni, sono stati eletti Antonio Maresca, Sergio Silvestre, Andino Castellano, Paolo Usco, Bruno Lenardis, Bruno Morassut e Claudio Bortolotti. I votanti sono stati 133, le schede valide 132.
(FINE)