COSOLINI ANNUNCIA NUOVA LEGGE SU INNOVAZIONE

(ARC) Trieste, 21 lug - La legge regionale sull'innovazione sarà riscritta, in alcune parti anche in modo "radicale", e approvata entro il 2005, puntando a focalizzare l'attenzione sui contenuti dell'attività di ricerca e sviluppo, piuttosto che sui "contenitori". Lo ha annunciato l'assessore regionale all'Università e Ricerca Roberto Cosolini, concludendo oggi nell'auditorium dell'Area Science Park di Trieste la tavola rotonda sul tema "Come trasformare la scienza in business?". Con la tavola rotonda si è chiuso il convegno "Ricerca e impresa fanno sistema", nel corso del quale sono stati presentati i risultati del progetto quadriennale (2001-2004) "Sister", promosso e gestito da Area Science Park con un finanziamento della Regione, grazie al quale sono stati valorizzati, dal punto di vista economico e imprenditoriale, 50 progetti di ricerca usciti dai laboratori del Friuli Venezia Giulia. L'assessore Cosolini ha anche confermato che è imminente l'emanazione di un regolamento di attuazione dell'articolo 11 della legge sull'innovazione del 2003, grazie al quale saranno sostenuti quei progetti di ricerca condotti dai laboratori e dalle Università che sono suscettibili di ricadute economiche. Questo regolamento, ha osservato l'assessore, anticipa lo spirito della nuova legge che sarà messa a punto l'anno prossimo. "La scienza e la ricerca - ha detto Cosolini - costituiscono straordinari fattori di competitività del nostro territorio, aumentando la capacità di innovazione, ma occorre un maggiore gioco di squadra tra le diverse componenti interessate". "Per questo - ha aggiunto - puntiamo a un sistema della ricerca che sia unico, in cui tutti si sentano cittadini e possano integrarsi e collaborare, ma anche articolato sul territorio, in modo da moltiplicare i momenti di incontro fra ricerca e impresa". Nel corso della tavola rotonda, che è stata coordinata da Andrea Bonaccorsi, esperto di economia della scienza, si sono confrontati i rettori delle due Università di Trieste e Udine, Domenico Romeo e Furio Honsell, il presidente regionale di Confindustria Piero Della Valentina, il direttore della SISSA Edoardo Boncinelli, l'addetto scientifico presso l'OCSE Alicia Mignone e la presidente di Area Maria Cristina Pedicchio. Tutti si sono dichiarati d'accordo sulla necessità di "fare sistema". Come ha sottolineato la presidente di Area Pedicchio, ci sono quattro "ingredienti" fondamentali per rendere possibile il trasferimento al mercato dei risultati della ricerca: pubblico, privato, talento e risorse finanziarie. L'obiettivo del progetto "Sister" è stato proprio quello di rendere il trasferimento tecnologico una prassi consolidata, individuando percorsi e strumenti per valorizzare dal punto di vista economico i risultati della ricerca prodotta nei laboratori e nelle Università del Friuli Venezia Giulia. Sono stati esaminati 135 progetti nei campi più disparati (agricoltura, ambiente, biotecnologie, chimica, geologia, informatica, ingegneria, medicina), approfondendo le potenzialità di trasformarli in brevetti ed effettuando indagini di mercato. Per 50 di questi progetti il percorso si è concluso positivamente, con la cessione del brevetto, la ricerca di un partner o la creazione di una vera propria impresa.