(ARC) Trieste, 22 lug - Sarà l'Itis (Istituto triestino interventi sociali), trasformato da Ipab in Azienda pubblica di servizi alla persona, il gestore unico delle case di riposo attualmente amministrate dal Comune di Trieste e dall'Itis stesso.
Lo stabilisce il protocollo d'intesa, sottoscritto oggi nel salotto azzurro del Municipio, che dà il via nel capoluogo al sistema integrato degli interventi e dei servizi previsto dalla legge regionale 19/2003 e dalla norma quadro 328/2000.
Il documento è stato firmato dal presidente della Regione Riccardo Illy, dal sindaco di Trieste Roberto Di Piazza, dal direttore dell'Ass n.1 Franco Rotelli e dal presidente dell'Itis Elio Palmieri. Erano presenti l'assessore comunale ai Servizi sociali e sanitari Claudia D'Ambrosio e l'assessore regionale alla Salute e alla Protezione sociale Ezio Beltrame, il quale ha ricordato che "esperti di settore hanno definito la legge regionale di trasformazione delle Ipab in aziende pubbliche una delle migliori d'Italia".
Illy ha ricordato come la legge 19/2003, che in tema d'assistenza recepisce i principi contemplati dalla 328/2000, sia stata approvata "in tempi brevi da una maggioranza ben più alta rispetto a quella di governo". E ciò a testimonianza della qualità dei contenuti della norma, ma anche della necessità di porre mano al più presto ad un coerente riordino del sistema assistenziale in Friuli Venezia Giulia.
"Mi auguro - ha detto ancora il presidente - che il tempo investito per arrivare a concordare il protocollo sottoscritto oggi sia di buon auspicio per una sua rapida attuazione, tenendo ben presente che i beneficiari dell'accordo sono persone anziane che meritano tutta la nostra attenzione".
Obiettivi fondamentali dell'operazione sancita dall'accordo odierno sono un aumento della qualità dei servizi ma soprattutto della loro efficienza, dal momento che gli 8000 posti letto riservati agli anziani in regione dovrebbero essere in grado di garantire, ha detto Rotelli, facilità di accesso.
I cittadini vogliono servizi, ha ricordato a sua volta il sindaco Di Piazza, richiamando l'attenzione sulla necessità di razionalizzare le risorse, che in futuro saranno sempre più scarse, attraverso la collaborazione e l'integrazione delle istituzioni coinvolte.