(ACON) Trieste, 2 ago - La presidenza della Commissione
regionale per le Pari opportunità tra uomo e donna (Crpo Fvg)
interviene con una nota dopo aver ricevuto una segnalazione in
merito alla locandina utilizzata per promuovere la Festa degli
uomini di Monteprato (Nimis) che viene celebrata ogni 2 agosto.
L'intervento premette che molte saranno sicuramente le occasioni
di festa tra uomini in questa data, ma di questo particolare
evento si scopre che addirittura avrebbe origini leggendarie.
Tuttavia, dall'ultima locandina se ne evince solo un gravissimo
abbassamento culturale, anche di comunicazione, che ha toccato
livelli incredibili.
La nota ricorda che, a quanto appurato, nel primo dopoguerra a
causa di condizioni disagiate, clima rigido e povertà, il paese
aveva pochi abitanti, per di più anziani, perché i giovani se ne
andavano e i bambini non nascevano. C'era una sola osteria, unico
centro di aggregazione della vita sociale della comunità e
proprio lì si discuteva con preoccupazione in merito alla
denatalità. Negli anni Settanta, un gruppo di ragazzi inventò una
festa goliardica per ricordare la leggenda e, nel corso degli
anni, l'evento ha acquisito fama internazionale ma, evidenzia
ancora la Crpo Fvg, è decisamente scesa di livello, come si
evince dall'orribile locandina della manifestazione e dal video
pubblicato in rete.
La presidenza della Commissione sottolinea anche di voler
evidenziare e denunciare non la festa in sé, quanto
l'organizzazione di una gara ben particolare e il conseguente uso
di immagini e di un linguaggio che offendono e violano la cultura
di parità di cui tutti si fanno paladini. Non solo: mortificano e
infieriscono sul sacrosanto diritto delle donne a non essere
continuamente soggette a violenza, nonché ridicolizzate e
banalizzate, come nel caso in questione.
Perché, si domanda dunque la nota, tradurre la festa in una forma
di denigrazione e di sessualizzazione della donna? Anche questo
agire costituisce una forma, neanche tanto subdola, di violenza
alla quale è necessario mettere fine e, per tale motivo, la
Commissione invita le donne a non partecipare a competizioni di
questo bassissimo livello ma anche, a tutti in generale, di
disapprovarne l'organizzazione perché, senza la pretesa di fare
la morale a nessuno, si tratta di una questione di mancato
rispetto.
Infine, conclude l'intervento della presidenza della Commissione
regionale per le Pari opportunità tra uomo e donna, chiediamo con
forza agli organizzatori di rispettare tutti i generi in egual
maniera, di non tradurre una tradizione antica in una
pagliacciata e di cancellare questa competizione.
ACON/COM/Red