INCONTRO ILLY-MINISTRO ESTERI SLO VAJGL A LUBIANA

(ARC) Lubiana, 28 lug - Un colloquio positivo che ha confermato la volontà della Slovenia, dopo il suo ingresso nell'Unione europea, di avere un rapporto sempre più stretto di collaborazione con il Friuli Venezia Giulia su temi quali infrastrutture, minoranze linguistiche, costituzione dell'Euroregione. In quello che è stato il primo contatto ufficiale tra il neo ministro degli Esteri sloveno Ivo Vajgl e il presidente Riccardo Illy, è stato definito un metodo di lavoro e sono state gettate le basi per poter concretizzare, in futuro, tutta una serie di iniziative comuni. Sono emerse, tuttavia, quando si è parlato di autostrade e ferrovie, priorità diverse. Eppure, come ha precisato il ministro Vajgl, le argomentazioni espresse da Illy sono valide. Da qui l'impegno del ministro a far incontrare al piu' presto il suo collega di Governo con delega ai Trasporti, Pavliha, con l'assessore regionale Sonego. "Non abbiamo mai avuto né avremo la pretesa di modificare le priorità del Governo sloveno", ha spiegato Illy al termine dell'incontro, evidenziando che si è discusso della necessità di avere, nella Nuova Europa allargata, un'autostrada moderna e completa il prima possibile tra il confine italiano-sloveno e quello sloveno-ungherese. Prima cioè del 2013, data che è stata più volte ventilata negli ultimi mesi. Un'opportunità per tutti, con la possibilità sia di un intervento finanziario di Autovie Venete in una società mista, sia di ottenere ingenti risorse da parte dell'Unione europea. Parallelamente, parlando dell'ipotizzato collegamento ferroviario tra il porto di Trieste e quello di Capodistria, il presidente del Friuli Venezia Giulia, che lo sollecita, ha ribadito che ne trarrebbero vantaggio entrambi gli scali, anche se per il Governo sloveno, ha ricordato Vajgl, la priorità rimane ancora il raddoppio della tratta tra Capodistria e Divaccia. Resta però, nel neo ministro, la convinzione che non ci sia alternativa alla collaborazione tra i due porti. Ecco dunque che "sono convinto che dall'incontro tra Sonego e il ministro Pavliha - ha auspicato Illy - potrà scaturire uno sblocco per iniziative che sono rimaste nel congelatore per alcuni mesi". Dal colloquio è quindi emerso che sta procedendo il processo di regionalizzazione in Slovenia e che c'è interesse ad una partecipazione delle costituende Regioni alla futura Euroregione. Il Parlamento sloveno, come ha ricordato Vajgl, sta ancora discutendo il testo della legge che andrà a istituire le Regioni. Un approfondimento opportuno anche andando a vedere quali sono stati gli esiti che la regionalizzazione ha portato in vari altri Paesi, inclusa l'Italia. Nel frattempo è stato evidenziato come per dare concretezza all'Euroregione vi è bisogno di un riferimento giuridico possibilmente anche dell'Unione europea, e non solo del Consiglio d'Europa. Ma in ogni caso è stato annunciato che il tema sarà ancora affrontato da parte slovena in un incontro già previsto per i primi di settembre. Nel frattempo Illy ha ricordato di voler sollecitare tutti i partner ad avviare da subito, e prima dunque della definitiva costituzione dell'Euroregione, una stretta cooperazione sui vari temi che saranno oggetto dell'accordo, dalla collaborazione frontaliera tra Amministrazioni comunali ad iniziative in tema di sanità, per permettere ai cittadini di quest'area d'Europa di curarsi ovunque, senza problemi burocratici. "Credo che la collaborazione istituzionale fra Regioni di Italia, Slovenia, Austria e Croazia, darebbe un forte contributo all'integrazione europea", si è detto convinto Illy. Sulle minoranze linguistiche, che secondo Illy proprio grazie all'allargamento della Ue possono rappresentare un collante, un valore aggiunto per l'integrazione, i due interlocutori hanno parlato di alcune difficoltà di applicazione della legge di tutela della minoranza slovena in Italia, per la quale il Friuli Venezia Giulia si sta preoccupando, cercando delle soluzioni. E si è parlato anche in particolare della riduzione della componente italiana nell'ultimo censimento, denunciata dall'Unione italiana, e della volontà della comunità italiana che vive in Istria, sia quella slovena che quella croata, di veder prima possibile sparire il confine che le divide. Su questo aspetto "faremo tutto il possibile per far sì che la Croazia entri nella Ue", ha detto Vajgl, riferendosi anche alla questione aperta della frontiera sul mare, che così "potrà diventare irrilevante". Al ministro Vajgl il presidente Illy, nel congratularsi per la recentissima nomina, ha anche confermato la solidarietà del Friuli Venezia Giulia verso le popolazioni colpite dal terremoto di qualche settimana fa. Una solidarietà che si concretizzerà con l'impegno alla ricostruzione di uno degli immobili danneggiati. Infine l'Expo: da qui a dicembre, quando il Bie sceglierà la città destinata ad ospitare l'esposizione del 2008, la Slovenia farà il possibile per divenire membro del Bie stesso, in mondo da poter esprimere il suo voto a favore di Trieste.