(ACON) Trieste, 28 lug - Il Consiglio regionale, impegnato
nell'approvazione del disegno di legge 171 Assestamento di
bilancio per gli anni 2022-24, ha sugellato a maggioranza la
scelta della Regione, presentata sotto forma di emendamento
all'articolo 10 del ddl, di trasferire tutti i suoi uffici
disseminati per la città di Trieste in un'unica area, che sarà
quella di Porto Vecchio, ma facendo cadere l'opzione su altri
edifici rispetto a quelli su cui aveva messo gli occhi
inizialmente, ancora bloccati per una vertenza tra il Comune e la
Greensisam.
Dunque ha previsto di avere dal Comune di Trieste la proprietà
dei magazzini 7 e 10, oltre ad un terzo edificio e ad un hangar
per la nuova sede del 118, per una spesa complessiva di 11,77
milioni di euro (8,5 da pagare quest'anno e i rimanenti 3,27 il
prossimo). In più, ha spiegato ancora l'assessore al Patrimonio,
Sebastiano Callari, sempre per il 2023 è previsto "un contributo
di 10,5 mln per partecipare alla valorizzazione, rigenerazione e
riqualificazione urbanistica di Porto Vecchio di cui si deve fare
carico il Comune".
Il relatore per la minoranza Roberto Cosolini (Pd) è intervenuto
per evidenziare, tra le altre cose, la preoccupazione di cosa
accadrà degli edifici che la Regione intende dismettere, "perché
- ha affermato - si sta pensando di svuotare la città e riempire
Porto Vecchio, ma non si possono fare alberghi all'infinito", e
ha suggerito che la Regione appronti subito un piano per la loro
destinazione futura. A rassicurare il consigliere è stato
Callari: "Lo abbiamo pronto da oltre un anno e non è nostra
intenzione fare i buchi neri di cui lei ha parlato, dato che li
temo pure io".
A Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), anche lui relatore per la
minoranza e che ha criticato il fatto che un emendamento di tale
portata non fosse stato prima approfondito nella Commissione
competente, l'assessore ha spiegato che non si tratta di una
novità, ma di una revisione di quanto già deciso lo scorso anno
causa un fermo "da parte di un soggetto terzo - la Greensisam -
che sta continuando a far valere dei legittimi diritti".
ACON/RED