(ACON) Trieste, 26 lug - Inserire Treppo Ligosullo e Rigolato
nell'elenco dei poli turistici montani; sostenere l'iniziativa
denominata Identycard allargandola ad altri Comuni; procedere
immediatamente con la variante di Rigolato e con l'espropriazione
delle aree interessate dall'opera; completare la messa in
sicurezza del tratto di strada regionale all'uscita di Rigolato;
stanziare fondi per ammodernare il tratto di strada regionale
Rigolato-Comeglians e manutentare il tronco Villa Santina-confine
con il Bellunese.
Sono le richieste avanzate da Luigi Cortolezzis, sindaco di
Treppo Ligosullo, e Fabio D'Andrea, sindaco di Rigolato, ai
capigruppo del Consiglio regionale, che li hanno ricevuti con il
presidente dell'Assemblea legislativa, Piero Mauro Zanin, e
l'assessore al Turismo, Sergio Emidio Bini, nella sala gialla
della sede consiliare, a Trieste.
I due sindaci hanno indossato una maglietta con la scritta
"Forse
io NON sono Friuli Venezia Giulia", per sottolineare come
il loro sia un sentimento di esclusione dalle decisioni per lo
sviluppo dei territori montani.
In particolare Cortolezzis ha parlato dell'importanza del turismo
quale volano economico al quale la montagna non può rinunciare ma
che vale per tutto il Fvg, del mantenere la popolazione in quelle
aree, del difenderne radici e tradizioni. E ha poi ricordato
quando la Regione, appena nata, parlava di polo sciistico per lo
Zoncolan, di unitarietà di intenti e prometteva sviluppo per
l'intera vallata dell'alta Carnia. Oggi, ha reso noto, c'è un
imprenditore privato che è pronto con un progetto di rilancio per
milioni di euro, bisogna però che il pubblico si muova.
"Non inseriti nei poli, ma nell'elenco degli ambiti turistici
montani appena definito in legge sicuramente, perché non c'è
preclusione alcuna da parte della Regione", è già stata la
risposta dell'assessore Bini, che si è detto favorevole anche
alla richiesta collegata alla Identycard, ritenuta strumento che
dà lavoro al commercio locale.
Diverso il discorso per la variante di Rigolato, in quanto
assente il diretto referente delle Infrastrutture, l'assessore
Graziano Pizzimenti, cosa che ha fatto dire al sindaco D'Andrea
che chiederà "un incontro anche domani e, se necessario,
dopodomani, ovvero finché non sarò ricevuto, perché la mia gente
ha il diritto di avere una risposta", ha assicurato dopo aver
ribadito che la cittadinanza e l'Amministrazione comunale "sono
d'accordo affinché si proceda con l'opera, senza se e senza ma, e
con gli espropri, attività propedeutica all'approvazione della
variante del Piano regolatore comunale".
Sono passati gli anni '90 in cui D'Andrea per primo si era
opposto al progetto, "oggi i tempi sono cambiati. Però - ha fatto
presente - è inaccettabile e anche illegale che i fondi stanziati
dal Comitato interministeriale per la programmazione economica e
lo sviluppo sostenibile (Cipe) nel 2019 per la variante vengano
dirottati verso altri progetti".
Della questione si interesserà anche il presidente Zanin, che ha
assicurato una verifica con la direzione regionale competente e
ha ipotizzato un possibile problema burocratico e non una mancata
volontà politica.
"Certo, è inaccettabile che l'Amministrazione non sia stata
avvisata del cambio di destinazione", ha commentato il capogruppo
del Pd, Diego Moretti, mentre Stefano Mazzolini (Lega) ha
respinto l'ipotesi che non ci fosse l'intenzione di un confronto
con i sindaci.
ACON/RED