(ACON) Trieste, 26 lug - Una grande massa di risorse, poco meno
di 1 miliardo di euro, "ovvero una cifra non tanto lontana da
quanto destinato ad arrivare in Fvg per effetto del Pnrr".
Così Roberto Cosolini (Pd), relatore di minoranza del ddl 171,
descrive la manovra di Assestamento che comincia oggi il suo iter
in Aula. Per poi aggiungere una prima valutazione politica
evidenziando due aspetti critici: "La prima nota stonata - si
legge nella relazione, che il consigliere ha riassunto nel suo
intervento in aula - è che questa manovra viene di fatto gestita
solo all'interno di questa Giunta e della sua maggioranza,
evitando qualsiasi vero coinvolgimento che possa apportare nuove
idee e magari soluzioni innovative". Il secondo neo, sempre
secondo l'esponente del Pd, è che "gli stanziamenti previsti nei
vari capitoli non sembrano orientati a sostenere una strategia di
sviluppo a medio-lungo termine, quanto piuttosto vengono
impiegati in una logica di distribuzione a pioggia legata a
contingenza e convenienza del momento".
Il gruppo del Pd preannuncia perciò "proposte migliorative, che
dimostrano come un'altra manovra fosse possibile", e sulla base
delle risposte della Giunta agli emendamenti orienterà la scelta
del voto finale in Aula.
Cosolini passa poi ad analizzare alcuni macro-settori nei quali
intravvede diverse criticità: nel campo dell'Ambiente il
consigliere non trova risposte convincenti: "Solo il 3 per cento
della massa disponibile è dedicato all'ambiente. Mentre
l'incendio in Carso rappresenta l'ennesimo drammatico segno che
ci richiama al rischio di un disastro epocale". Per questo gli
emendamenti Pd porterebbero il budget dell'Ambiente a un
sostanziale raddoppio.
Nel campo delle politiche energetiche, l'esponente dem giudica "i
40 milioni di contributi una tantum rivolti a decine di migliaia
di imprese una risposta decisamente parziale a un'emergenza che
richiede investimenti strutturali. Se ci si limita al
provvedimento proposto dalla Giunta, la stragrande maggioranza
delle aziende riceverà qualche centinaio di euro a sollievo dei
maggiori costi, una boccata di ossigeno che non risolverà nessun
problema".
Il Pd non è soddisfatto neppure dagli interventi, che giudica
"molto parziali", relativi al recupero delle aree dismesse e del
patrimonio immobiliare in degrado, ricordando di aver già
segnalato il ritardo degli interventi di adeguamento antisismico
nelle scuole.
Cosolini critica poi, in materia di supporto agli enti locali,
"lo stanziamento di 30 milioni sottratti a qualsiasi procedura
valutativa" e vi vede "una tendenza costante della Giunta, con
una forte discrezionalità politica nei trasferimenti". Quanto,
infine, alla sanità, i dem parlano di "scelte confuse e
contraddittorie", pur in presenza di molte risorse, con
l'auspicio che "una parte consistente dei 95 milioni sia
destinata al rinnovo delle dotazioni tecnologiche". In
definitiva, la manovra rischia - secondo il Pd - di trasformarsi
in "un'occasione mancata per fare qualcosa di più e rispondere in
modo efficace alle emergenze".
ACON/RED