ILLY A SCOPERTURA TARGA DON MARZARI

(ARC) Trieste, 09 set - "E'importante che questa città, che è stata tormentata dalla storia del XX secolo, la conosca e la scriva in maniera completa, perché se ne mancano alcune parti quelle note non possono essere adeguatamente capite ed interpretate. Quindi era giusto ricordare, con la figura di Don Marzari, questo episodio della prima liberazione di Trieste dal nazifascismo, finito sottotraccia per molti anni. Alla Associazione dei volontari della libertà va dunque il merito di aver pensato di mettere questa targa, che a Trieste mancava, e al presidente della Repubblica Ciampi quello di averli sostenuti". Il presidente della Regione Riccardo Illy commenta così, dopo la cerimonia culminata con la scopertura della targa posta al fianco dell'ingresso di piazza Dalmazia 1 in onore di don Edoardo Marzari, un evento che, nella sua attualità, è anch'esso significativo per la storia di Trieste. "Da questo palazzo di piazza Dalmazia partì, alle 5,20 del 30 aprile 1945 l'ordine di insurrezione per i 3500 uomini del Comitato di liberazione nazionale che liberarono la città dai nazifascisti e fecero sventolare sul Comune e sulla Prefettura la bandiera italiana - ha ricordato Fabio Forti, dal 2000 presidente dei Volontari della Libertà - e a dare quell'ordine fu proprio don Marzari, sacerdote e presidente del quarto ed ultimo Cln". "Due giorni dopo, gli uomini di Tito avrebbero tolto quelle bandiere" ha notato Forti, ricordando la successiva ed immediata scomparsa, in senso letterale, di molti membri del Cln. A don Marzari il presidente Ciampi ha conferito la medaglia d'oro al valor civile. Con Illy e Forti, che ha chiamato a scoprire la targa l'ultimo testimone dei fatti, Vasco Guardiani, erano presenti il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, il presidente della Provincia Fabio Scoccimarro, il deputato Ettore Rosato e numerosi altri personaggi della vita culturale e politica cittadina.