(ARC) Passariano, 25 set - Villa Manin di Passariano, nuovo centro d'arte contemporanea voluto dall'amministrazione regionale, si apre, per la seconda volta, ad un artista del Friuli Venezia Giulia. Dopo "Nero a colori", personale del codroipese Nata, è stata inaugurata la mostra "Paesaggio adottivo". Vi sono esposte le opere di Serse, veneto di nascita (è di San Polo del Piave, nel trevigiano) che da anni vive e lavora a Trieste.
Alla vernice erano presenti, accanto all'artista, il sindaco di Codroipo e presidente dell'Azienda speciale Villa Manin Vittorino Boem, il direttore artistico del Centro d'arte contemporanea Francesco Bonami e la curatrice della mostra Sarah Cosulich Cannarutto.
L'esposizione, come è stato ricordato, rientra tra le personali previste nell'ambito del progetto "Spazio FVG", volto a valorizzare le produzioni e il talento di artisti regionali, andando ad esplorare le più diverse forme di espressione artistica contemporanea.
La mostra di Serse è allestita al primo piano della barchessa di levante della villa e rimarrà aperta al pubblico fino al 28 novembre, dal martedì alla domenica, con orario 10-18. L'ingresso è gratuito.
In "Paesaggio adottivo" il pittore veneto propone i suoi disegni a grafite. Paesaggi e scorci in un bianco e nero capace di offrire una sensazione tridimensionale, con una precisione quasi fotografica.
Il lavoro di Serse, cosi' ne parla la recensione, "prende origine proprio da uno scatto fotografico, poi tradotto sulla carta, con i soggetti trasformati in paesaggi interiori in grado di comunicare il movimento del tempo anche nella sua staticità".
Nei suoi disegni mai compare l'uomo. E "se sembrano talvolta tradire un senso di nostalgia per una visione che appartiene al passato, - si legge ancora - essi contengono anche caratteristiche che li rendono universali". E le opere sprigionano "un effetto poetico e sentimentale".
"Così onde del mare, foglie, effetti d'ombre e superfici d'acqua intrappolano lo sguardo dello spettatore tra i loro riflessi lucidi e atmosfere sfumate. E l'assenza del colore dona alle composizioni un'emotività neutra e pacata, trasformandole in immagini senza tempo che trascendono la rappresentazione del reale per giungere ad un'interpretazione metaforica di uno stato interiore".
Da ricordare, infine, che nelle sale di Villa Manin è ancora aperta al pubblico, fino al prossimo sette novembre, la mostra, a cura di Francesco Bonami, "Love / Hate - da Magritte a Cattelan", prima importante collaborazione con prestigiose istituzioni internazionali. Vi sono infatti esposti i capolavori dalla Collezione del Museo d'Arte Contemporanea di Chicago.
52 opere di pittura, scultura, video, fotografia e installazione dei più famosi artisti moderni, fino ai nomi più noti del periodo contemporaneo, da una delle collezioni più rinomate degli Stati Uniti.
E all'esterno della villa si possono sempre ammirare i giochi d'acqua dell'artista danese Jeppe Hein, memoria e rivisitazione delle fontane del Settecento. Informazioni sul sito www.villamanincontemporanea.it .