Trieste, 07 ott - Tutti i Comuni del Friuli Venezia Giulia (219 su 219) hanno chiesto alla Regione i fondi per il miglioramento della sicurezza sui loro territori.
Alcuni Comuni hanno deciso di associarsi per l'ottimizzazione dei progetti, per cui in tutto le domande pervenute sono state 190, di cui il 77 per cento per impianti di videosorveglianza, il 61 per cento per il miglioramento dell'illuminazione nelle zone a rischio, il 35 per cento per dotazioni alla polizia municipale, il 14 per cento per i volontari addetti alla sicurezza il 9 per cento per impianti di sicurezza richiesti da privati ed imprese. Il restante 20 per cento riguarda altre tipologie di domande.
"In tutto, a fronte dei 12 milioni di euro che abbiamo messo a disposizione dei Comuni - spiega l'assessore regionale per la Sicurezza Federica Segnati - ci sono pervenute richieste per un totale di 25.526.292 milioni di euro".
"Lo giudico un segnale significativo del territorio - nota l'assessore, confermando l'erogazione dei fondi entro il primi giorni di dicembre - un'indicazione utile a capire quanto serve per creare un'infrastrutturazione adeguata a garantire un ambiente sicuro. Per questo, una volta valutati i progetti, lavoreremo per inserire nella prossima finanziaria la posta necessaria alla copertura di tutte le richieste".
In particolare, i Comuni di Pordenone, Trieste e Udine hanno chiesto un finanziamento di 800 mila euro ciascuno (il tetto massimo previsto) mentre Gorizia ne ha chiesto 416.319, da suddividere in sistemi di videosorveglianza (120 mila euro) potenziamento dell'illuminazione pubblica (190 mila euro), dotazioni per la polizia municipale (70.319 euro), attuazione di protocolli d'intesa con le forze di polizia e la Prefettura (36 mila euro).
Per i sistemi di videosorveglianza (intervento che ha riscosso il successo maggiore) Pordenone ha chiesto invece 540 mila euro, Trieste 400 mila euro e Udine 600 mila euro. Pordenone ha quindi indicato in 195 mila euro la cifra necessaria al potenziamento dell'illuminazione pubblica contro i 200 mila chiesti da Udine. Infine Trieste ha domandato 400 mila euro per dotare la polizia municipale di strumenti funzionali alla prevenzione di fenomeni criminosi e di degrado, mentre Pordenone ne ha chiesti 30 mila per contributi a cittadini ed imprese per l'installazione di sistemi di sicurezza e altri 35 mila per formare ed attrezzare il personale volontario.
Anche Monfalcone, Grado e Lignano hanno chiesto contributi sostanziosi (800 mila euro il primo, 771.720 il secondo e 453 mila il terzo). Per Monfalcone la richiesta si spiega, ha dichiarato l'assessore, con la presenza di una forte immigrazione, mentre i due comuni turistici hanno necessità di proteggere arenili, coste e laguna nei periodi estivi.
Il boom di richieste ha coinvolto le cittadine di montagna, in teoria più tranquille ma colpite quest'estate da una serie di furti che le hanno spinte a chiedere adeguate dotazioni di controllo, ricorda l'assessore, evidenziando l'abilità dei carabinieri, che hanno posto termine alle razzie catturando i responsabili.
In tutto la Regione aveva messo a disposizione di Comuni e Province poco meno di 19 milioni, destinando a quest'ultime 2 milioni di euro per sistemi di videosorveglianza antibullismo nelle scuole superiori, 2 milioni di euro per progetti di prevenzione degli incidenti stradali destinati ai giovani dai 16 ai 25 anni e 860 per la sicurezza territoriale ed ambientale. Altri 2 milioni di euro erano stati destinati all'interconnessione delle sale operative delle forze dell'ordine. SICUREZZA: SEGANTI, DA VIGILI URBANI A POLIZIOTTI
Trieste, 07 ott - Riferendosi ai 400 mila euro richiesti da Trieste per le dotazioni della polizia municipale (50 radiotrasmittenti palmari, 170 apparecchi di localizzazione Gps e 75 pistole semiautomatiche) e, più in generale, al 35 per cento delle domande dei Comuni finalizzate a potenziare le dotazioni dei vigili urbani, l'assessore Seganti ha confermato che tali richieste vanno nella direzione della riforma della polizia locale.
"Riforma che abbiamo intenzione di attuare nell'ambito del disegno di legge sulla sicurezza urbana e territoriale al vaglio della maggioranza dalla prossima settimana", conferma l'assessore, aggiungendo che il disegno di legge prevede la metamorfosi del vigile urbano in poliziotto, cambiamento che richiede nuove dotazioni e un adeguato addestramento al quale, per il momento, dovranno provvedere i Comuni.
"Nel disegno di legge sulla sicurezza e la polizia locale abbiamo inserito la formazione continua e l'addestramento - spiega l'assessore - e riteniamo che i Comuni debbano fare massa critica per finanziare questa attività".
Per quanto concerne i vigili urbani, l'assessore precisa che ci deve essere una diversificazione tra chi fa un'attività amministrativa e chi si occupa di sicurezza, perché nel primo caso non sarà necessario un addestramento e nel secondo sì. Nel secondo caso inoltre, la riforma della polizia locale non prevede il part time, salvo che nei comuni turistici, dov'è contemplato un part time verticale.
I vigili avranno anche la possibilità di accedere alle banche dati nazionali ed internazionali a supporto delle indagini e dell'attività di prevenzione.
Un ruolo importante ai fini dei coordinamento dell'azione delle forze dell'ordine avrà la sala centrale regionale che avrà sede a Palmanova e sarà e interconnessa alle Questure e al comando dei Carabinieri.
Vi confluiranno tutti i dati raccolti sul territorio, conferma l'assessore Seganti e, posto che l'interconnessione tra le sale operative tra le questure, le polizie municipali ed i carabinieri sarà realtà entro la fine dell'anno e che il 2009 sarà dedicato a definire alcuni ambiti territoriali all'interno delle province in modo da stabilire i livelli operativi di interconnessione, la sala centrale dovrebbe essere operativa dal 2010. Banda larga e un sistema a ponte radio a frequenze diversificate a seconda delle necessità saranno tra le tecnologie usate. ARC/LVZ