ECONOMIA: PRIMA MISSIONE ECONOMICA "GLOBALE" FVG IN CINA

Pechino, 15 nov - Il sistema economico del Friuli Venezia Giulia si propone oggi alla Cina illustrandosi con una formula integrata (sinora non sviluppata da altre Regioni italiane, secondo l'Istituto per il commercio estero) che coniuga le istituzioni, gli enti strumentali, il sistema camerale, il tessuto produttivo regionale e le rappresentanze diplomatiche e commerciali italiane in Cina. Il "made in FVG" da oggi, infatti, nel suo insieme, inizia uno specifico percorso di avvicinamento al mercato più grande del mondo (1,3 miliardi di persone, il 40 per cento del quale addensato nei grandi centri urbani) e quello che oggi presenta le performance migliori (incremento del Pil a giugno 2004 del 9,7 per cento, inflazione 2003 al -0,1 per cento), puntando ad interfacciare il suo sistema di PMI con quello cinese e candidandosi ad assumere il ruolo di piattaforma logistica dell'export cinese per quel Centro-Est Europa da poco parte della nuova Ue a 25. Con questo "profilo", pieno di speranze economiche ma anche di consapevolezza delle difficoltà di penetrazione nel mercato cinese, ha preso avvio oggi a Pechino - con i primi contatti operativi - la missione in Cina del Friuli Venezia Giulia, guidata dal presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini e dall'assessore regionale per le Relazioni Internazionali Franco Iacop, coordinata dalle quattro Camere di commercio e promossa di concerto con l'Ice. Una missione, nell'ambito dell'accordo 2003 tra Regione, lo stesso Ice ed il ministero delle Attività Produttive, che vede la partecipazione di una cinquantina di aziende e di singoli imprenditori (nei settori merceologici dell'arredo e del mobile, della metallurgia, dell'agroalimentare, del turismo, della moda e delle multiutility), accompagnati dai presidenti camerali Giovanni Pavan (Pordenone), Antonio Paoletti (Trieste) e Adalberto Valduga (Udine), nonché dai rappresentanti del mondo della ricerca universitaria e della logistica dei trasporti, dai porti all'aeroporto, alle strutture autoportuali. "L'interesse dell'Italia per la Cina, da sempre grandissimo - ha sottolineato il presidente Tesini a conclusione della prima giornata di incontri a Pechino - sta aumentando perché crediamo che la trasformazione e la grande crescita di questa Nazione sia una sfida per l'Europa, per il nostro Paese e per la nostra regione; una sfida che darà alla competizione mondiale una svolta - ha ancora affermato Tesini - ricordando i punti di forza del Friuli Venezia Giulia: l'autonomia statutaria, la collocazione nel cuore della nuova Europa, la ricca presenza di centri per lo sviluppo e la ricerca, l'organizzazione del sistema imprenditoriale per aree e zone industriali". Un Friuli Venezia Giulia dunque "pronto ad avviare nuove collaborazioni economiche e commerciali con la Cina, sfruttando il suo tessuto di piccole e medie aziende ad alto tasso di innovazione e di tecnologie d'avanguardia - ha indicato l'assessore Iacop anche a nome del presidente Riccardo Illy - ed in grado di mettere a disposizione la sua dimensione internazionale ed il suo sistema logistico proponendosi come scalo delle merci cinesi nel Mediterraneo", anche perchè, ha rilevato Iacop, "il range portuale altoadriatico permette oggi un risparmio di oltre 5 giorni di navigazione rispetto agli scali del Nord Europa".