FRIULI NEL MONDO: CIAMPI CONSEGNA PREMI GIOVANNI DA UDINE

Roma, 22 nov - "Grazie ad associazioni come il Fogolar Furlan gli italiani mantengono legami profondi con il proprio passato, contribuendo così ad arricchire il patrimonio dell'intera Nazione. Così hanno fatto i sette premiati che festeggiamo oggi; per questo hanno diritto al nostro apprezzamento ed alla nostra gratitudine". Con queste parole il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha concluso oggi a Roma, nel salone dei Corazzieri al Quirinale, il suo intervento che ha suggellato la cerimonia di consegna dei premi "Giovanni da Udine - presenza friulana a Roma e nel Lazio", giunta alla nona edizione e per la seconda volta nella sua storia ospitata nella residenza del Capo dello Stato. La cerimonia, promossa dal Fogolar Furlan della capitale e da "Friuli nel Mondo", con l'alto patronato dello stesso Presidente della Repubblica ed il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia, ha visto lo stesso Capo dello Stato attribuire il premio "Giovanni da Udine" all'ambasciatore d'Italia a Mosca Gianfranco Facco Bonetti, alla scrittrice Giuliana Morandini, ad Alessandro Ortis, presidente dell'Autorità per l'energia elettrica ed il gas, all'ex capo di Stato Maggiore dell'Esercito Gianfranco Ottogalli, al sociologo Amedeo Piva (già assessore alle Politiche Sociali del Comune di Roma), all'ispettrice centrale del ministero per i Beni e le Attività Culturali Maria Luisa Rinaldi Veloccia ed infine a mons. Elio Venier, giornalista, scrittore e poeta, nonché accademico della Pontificia Accademia dei Virtuosi al Pantheon, che ha donato la sua collezione di oltre 12 mila volumi al centro culturale ecumenico di S.Pietro di Carnia. Prima del Presidente Ciampi sono intervenuti il presidente del Fogolar Furlan di Roma Adriano Degano, il presidente di Friuli nel Mondo Marzio Strassoldo, il sindaco di Roma Walter Veltroni, il presidente della Regione Lazio Francesco Storace ed il presidente del Friuli Venezia Giulia Riccardo Illy. Illy, indirizzando il suo "mandi" ai friulani che da anni vivono a Roma e nel Lazio, ha ricordato nel suo saluto il contributo che, con la loro operosità e con il loro impegno, "i friulani hanno dato e continuano a dare all'immagine del nostro Paese" ed alle Nazioni che hanno accolto i flussi migratori provenienti dal Friuli, evidenziando quindi "le doti di laboriosità, di tenacia, di senso civico che hanno poi permesso di trasformare il Friuli da terra povera e di emigrazione a uno dei più sviluppati poli del Nord Est dell'Italia". "Sono quelle stesse doti - ha aggiunto il presidente Illy - che hanno consentito ai friulani di trasformare l'evento traumatico del terremoto del 1976 in occasione di rinascita e sviluppo del Friuli, diventando un esempio e un modello per l'Italia". Illy, successivamente il Presidente della Repubblica, ed in precedenza il sindaco Veltroni hanno però voluto anche rimarcare il ruolo del Friuli e dell'intera regione nell'Europa a 25. Ciampi, infatti, ricordando i "momenti più vivi del mio rapporto con il Friuli", dagli anni '40 allorchè sottotenente dell'Esercito giunse per la prima volta ad Udine, ai sopralluoghi al Friuli colpito dal sisma del '76, alle visite ufficiali come Capo di Stato, ha sottolineato "la trasformazione economica e sociale del Friuli e della regione, nuovo modello di sviluppo e nuovo punto di relazioni tra il Mediterraneo, la Mitteleuropea e l'area del Danubio". "Dobbiamo dunque guardare avanti", ha affermato Illy: "il Friuli Venezia Giulia, che ha subito per un lungo periodo il confine della Guerra Fredda, oggi si trova al centro della nuova Europa. Per la sua storia e per il suo modello di convivenza, oggi la nostra regione è momento di raccordo culturale, civile, economico con i Paesi del Centro e dell'Est europeo". Ed Illy ha anche voluto sottolineare come il Friuli Venezia Giulia, per tanti anni terra di emigrazione ora "pronta ad accogliere i nostri corregionali all'estero che dovessero trovarsi in difficoltà", vuole anche essere "modello di accoglienza per i nuovi immigrati - autentica ricchezza da valorizzare come fonte di crescita culturale e di salvaguardia della dignità umana - grazie a una legge regionale ispirata al principio della parità dei diritti e dei doveri e della pari opportunità nell'accesso ai servizi". Ciampi, in conclusione, ha inoltre rilevato come Giovanni da Udine (straordinario pittore che lavorò a fianco di Raffaello) tantissimi artisti, scienziati, diplomatici, politici e tecnici italiani hanno insegnato al mondo a conoscere ed amare l'Italia: "lo hanno fatto anche perché, fieri delle loro radici, hanno saputo mantenere con la terra d'origine profondi legami culturali ed affettivi". Cultura italiana, ha affermato, che rappresenta "un immenso e prezioso mosaico le cui tessere sono le migliaia di creazioni che in ogni comune, in ogni provincia, in ogni regione del Paese centinaia di donne ed uomini hanno realizzato nel corso dei secoli". "Questo mosaico - ha concluso Ciampi - è frutto del dialogo e dell'interscambio tra le tante generazioni che, dal Nord al Sud d'Italia, hanno modellato una nazione diventata unita culturalmente e politicamente". Al termine della cerimonia Adriano Degano ha donato al Presidente Ciampi una piccola scultura, offerta ad "Un amì, un pàri, un bon presidènt". Al Premio sono intervenuti, tra i tanti, il ministro per gli Italiani nel Mondo Mirko Tremaglia, il vicepresidente del Senato Francesco Moro, l'assessore regionale alla Cultura Roberto Antonaz, i vicepresidenti del Consiglio regionale Roberto Asquini e Carlo Monai, il sottosegretario Manlio Contento, numerossimi parlamentari del Friuli Venezia Giulia, mentre tra il pubblico tutti hanno notato la presenza di Enzo Bearzot e di Dino Zoff.