Trieste, 4 apr - "Lo scorso anno, pur non avendo una
competenza diretta in questa materia, la Regione ha approvato una
nuova norma sulla sicurezza, la 5 del 2021, che potenzia i
rapporti con le istituzioni statali alle quali continuiamo a
fornire tutto il supporto necessario. Un sostegno che si esprime
in diversi modi: certamente finanziario e logistico ma anche
fornendo attrezzature e mettendo in campo attività che possono
rendere più efficace il lavoro in generale delle Forze
dell'ordine e in particolare della Direzione investigativa
antimafia".
Lo ha affermato oggi a Trieste l'assessore alla Sicurezza e
Politiche dell'immigrazione, Pierpaolo Roberti, nel corso
dell'inaugurazione della mostra al Teatro Verdi "L'Antimafia
itinerante - trentennale della Dia", cui ha fatto seguito il
convegno "Criminalità transfrontaliera. Cooperazione di polizia e
giudiziaria".
Portando i saluti del governatore Massimiliano Fedriga, impegnato
in una riunione urgente della Conferenza delle Regioni,
l'assessore Roberti ha sottolineato quanto risulti "estremamente
importante l'azione della Dia per un territorio come quello del
Friuli Venezia Giulia, contraddistinto da un benessere diffuso e
dove non c'è una presenza radicata da parte delle organizzazioni
mafiose. Proprio qui - ha aggiunto l'esponente della Giunta - è
necessario pertanto tenere ben alta la guardia per evitare che le
associazioni criminali possano attecchire".
"Territorio di confine con ottimi rapporti con i Paesi
confinanti, il Friuli Venezia Giulia nell'ultimo periodo è
cresciuto molto da un punto di vista economico in un quadro
generale caratterizzato dall'emergenza pandemica prima e oggi da
quella del conflitto in Ucraina. Oltre agli importanti
investimenti già effettuati dalla Regione - ha spiegato Roberti -
stanno per arrivare nel nostro territorio, in virtù del Piano
nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), ingenti risorse che
possono fare gola agli imprenditori legati alla criminalità
organizzata".
"Inoltre qui registriamo un fenomeno costante, quello
dell'immigrazione clandestina lungo la rotta balcanica con flussi
che molto spesso non sono spontanei ma organizzati da chi vuole
lucrare in modo illegale su queste situazioni. Traffici - ha
ricordato l'assessore - che possiamo stroncare sul nascere solo
grazie a una stretta collaborazione e a un efficace coordinamento
con le autorità dei Paesi confinanti, le Forze dell'ordine e la
Direzione investigativa antimafia".
"E' poi fondamentale continuare a battersi, con decisione, contro
l'odiosa tratta di esseri umani, un reato gravissimo che durante
il convegno è stato approfondito anche dal procuratore
distrettuale della Procura di Capodistria Katjusa Poropat
Lakoseljac".
"Iniziative come quelle organizzate dalla Dia oggi a Trieste sono
fondamentali per far capire a tutti che nel nostro territorio -
ha concluso Roberti - non tolleriamo infiltrazioni di questo
tipo".
ARC/RT/al