Gorizia, 15 mar - "Ringrazio il Comando Carabinieri tutela
patrimonio culturale e i Carabinieri di Gorizia che con
operazioni sopraffine di intelligence restituiscono beni preziosi
alla collettività. Ogni crimine di sottrazione di un bene
culturale è uno scippo di storia, scienza e verità".
Così l'assessore regionale alla Cultura e sport del Friuli
Venezia Giulia, Tiziana Gibelli, ha ringraziato a nome
dell'Amministrazione regionale il maggiore Lorenzo Pella
comandante del nucleo dei Carabinieri per la tutela del
patrimonio culturale di Udine che oggi a Gorizia ha restituito
all'Ente regionale Patrimonio culturale (Erpac) nelle mani della
sua direttrice Anna Del Bianco un ritratto fotografico di
Gabriele D'Annunzio, autografato dal poeta, e datato a Gorizia il
19 maggio 1902.
Per l'assessore Gibelli il ritrovamento è l'occasione per
valorizzare la figura di D'Annunzio "che è indiscutibilmente
patrimonio del Paese, per quanto non sia ancora stata ricucita la
fiducia del mondo culturale nei confronti della sua dibattuta
figura. Eppure, è ormai teoria accreditata che egli non fosse un
erede allineato a Mussolini e che l'impresa su Fiume sia stata
soprattutto lo sbocco di un'utopia. Davanti ad un'utopia credo
che l'indulgenza sia d'obbligo, tanto più che resta intatto il
valore della sua opera letteraria e del suo scrivere per il
teatro". Quanto al ritrovamento, Gibelli ha evidenziato come
questo sia un evento da valorizzare per Gorizia, così come va
restituito valore al passaggio di D'Annunzio a Gorizia all'inizio
del secolo scorso".
La foto, originale, racchiusa in una cornice moderna con vetro,
mancava da 30 anni dai Musei provinciali di Gorizia. Il prezioso
documento apparteneva al patrimonio del Museo della Redenzione,
passato in eredità e catalogato successivamente tra i beni del
Museo di storia e arte tra i reperti esposti nella saletta del
teatro di casa Formentini a Borgo Castello da cui risultava
essere stata trafugata da ignoti il 31 dicembre 1992.
Il ritrovamento, come ha sottolineato il maggiore Pella, è stato
possibile grazie allo spirito civile di un cittadino privato
residente in provincia di Treviso che lo ha rinvenuto casualmente
lungo un marciapiede del centro di Gorizia e lo ha consegnato
alla stazione dei Carabinieri di Gorizia Montesanto, comandata
dal capitano Rosita Cioffi. Indagini accurate, che non hanno
risparmiato accertamenti anche sul generoso cittadino, hanno
accertato la preziosità della fotografia, risalendo alla sua
collocazione originaria.
Un ritrovamento emozionante, per il sindaco di Gorizia Ridolfo
Ziberna, e per Alessandra Martina, conservatore dei musei
provinciali a cui il documento sarà restituito per ridivenire
probabilmente una delle testimonianze culturali di maggior pregio
in vista di Nova Gorica - Gorizia Capitale europea della Cultura
2025.
I particolari del ritratto fotografico color seppia restituiscono
il profilo del poeta ancora giovane, dal consueto tratto austero.
In alto, la scritta autografa Gorizia: 19 maggio 1902 attesta la
presenza del Vate in città, così come risulta dagli articoli del
quotidiano Il Piccolo dei giorni precedenti che riportano della
permanenza del poeta a Trieste e poi a Gorizia accompagnato da
Eleonora Duse, la quale proprio il 19 si esibì nell'opera La
Gioconda al teatro Verdi.
Sotto la foto preceduta dalle parole "ricordo di" si legge nitida
la firma autografa del letterato. Sul retro compaiono invece una
serie di iscrizioni e timbri dello Studio Bertieri
dell'International Exhibition Florence 1899 e del Museo della
Redenzione Gorizia. Il riferimento allo studio Bertieri richiama
l'omonimo studio fotografico di Torino premiato con la medaglia
d'oro all'esposizione internazionale di Firenze, organizzata
dalla Società fotografica italiana, dove il ritratto fu esposto.
ARC/SSA/gg