Trieste, 8 mar - "La nuova imposta locale di carattere
immobiliare rappresenterà una svolta epocale per l'intero sistema
del Friuli Venezia Giulia. Ancora adesso è in vigore una imposta
statale che ha creato diversi problemi nel corso della sua
evoluzione e che non tiene in considerazione le peculiarità della
nostra Regione. Con il nuovo disegno di legge andremo a
esercitare pienamente la nostra autonomia e gli enti locali
potranno decidere quanto e come far pagare i propri cittadini.
Questa leva fiscale servirà infatti per erogare servizi migliori,
ma soprattutto sarà strategica per orientare le scelte di
sviluppo che i singoli Comuni potranno attuare sul territorio".
Lo ha affermato oggi a Trieste l'assessore alle Autonomie locali,
Pierpaolo Roberti, nel corso della presentazione delle attività
di concertazione in materia di disciplina dei tributi locali
immobiliari.
"Se, per esempio - ha spiegato Roberti -, si scegliesse di
tassare solo le seconde case e di esentare completamente le
strutture industriali, si finirebbe per favorire l'insediamento
di nuove aziende. Se al contrario si optasse per esentare
alberghi e realtà ricettive, il risultato sarebbe quello di
incentivare il turismo. Questo adesso non è ancora possibile
perché l'attuale Imu in vigore esercita la sua forza in modo
uniforme su tutto il territorio nazionale".
"Questa impostazione non è più accettabile soprattutto per il
Friuli Venezia Giulia che presenta già una competenza forte sugli
enti locali - ha sostenuto l'assessore -. Dal 2023, con la piena
applicazione del nuovo disegno di legge sui tributi immobiliari,
la Regione potrà finalmente dirigere la crescita del nostro
territorio e i sindaci avranno in mano uno strumento per
orientare lo sviluppo del proprio Comune".
Nel corso della conferenza stampa l'assessore Roberti ha
presentato in particolare la nuova fase dedicata alla
concertazione. "Stiamo costruendo e completando la banca dati dei
215 Comuni del Friuli Venezia Giulia. Oltre 180 hanno già
trasmesso tutte le informazioni necessarie alla Regione e il
processo sarà ultimato nelle prossime settimane. Nel frattempo
inizierà il percorso di concertazione con i diversi portatori di
interesse che potranno costituirsi anche in associazioni o
comitati".
Questa nuova fase prevede la creazione a breve di una pagina web
sul sito della Regione dedicata alla consultazione del materiale
e alla sintesi dei contributi raccolti. Fino ad aprile andrà
avanti il confronto con i rappresentanti politici e con i
portatori di interessi sulla proposta di linee guida presentate a
dicembre dalla Giunta Fedriga, insieme alla valutazione dei
contributi e ai feedback che verranno dati ai diversi stakeholder.
"Questa imposta ha diversi protagonisti: la Regione che ha il
compito di fare la norma, i Comuni che avranno a disposizione
importanti entrate di carattere economico, i contribuenti che
giustamente puntano a versare il meno possibile. Il tavolo di
concertazione servirà proprio a mettere insieme questi attori e
gli altri portatori di interesse per fare una sintesi e fare in
modo che l'1 gennaio 2023 sia il primo giorno per il nuovo
tributo di carattere locale".
Il cronoprogramma prevede infatti a fine maggio l'approvazione
definitiva delle linee guida per la nuova normativa in materia di
disciplina dei tributi locali da parte della Giunta Fedriga e a
giugno la redazione dello schema del disegno di legge.
"L'obiettivo è quello di portare il ddlr in Aula in autunno per
l'approvazione definitiva. Abbiamo stimato - ha concluso Roberti
- che il gettito complessivo dell'Imu sia di circa 370 milioni di
euro all'anno al netto dei 92 milioni di euro già stabiliti
dall'accordo Stato-Regione del 2019 in materia di rapporti
finanziari".
ARC/RT/pph