Dobrovo (Slovenia), 4 feb - "L'iniziativa che celebra il
centenario della nascita di Zvonimir Simcic rappresenta una tappa
fondamentale del percorso che Slovenia e Friuli Venezia Giulia
hanno intrapreso assieme per il riconoscimento Unesco del
Brda-Collio. Una candidatura importante in cui la nostra Regione,
le amministrazioni comunali direttamente interessate, gli
imprenditori, le comunità locali si stanno impegnando con
convinzione e tenacia".
Lo afferma l'assessore alle Attività produttive e Turismo, Sergio
Emidio Bini, che oggi, in rappresentanza del governatore Fedriga,
ha partecipato al Castello di Dobrovo in Slovenia alla cerimonia
dedicata al padre della Ribolla gialla, per molto tempo direttore
generale della Cantina sociale della Gorika Brda.
All'evento, di spessore internazionale, sono intervenuti anche il
presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor e il ministro
delle Politiche agricole, alimentari e forestali Stefano
Patuanelli.
"Se è vero che la storia del Novecento ha tracciato confini e
opposto diverse visioni politiche, è ancor più vero - sottolinea
Bini - che oggi ci ha riuniti l'Europa, nata proprio per
contrastare ogni tentativo di divisione e di ostacolo".
"Imprenditori come Simcic e la sua famiglia hanno compreso con
lungimiranza la necessità di leggere questo territorio come
un'unica identità, mettendo a fattor comune - sottolinea
l'assessore - un prodotto speciale e distintivo come il vino,
frutto di conoscenze centenarie e di grande passione".
"Una visione che si fonda sulla transnazionalità tipica di questo
territorio e matrice dello spirito con cui Miro Simcic - rimarca
Bini - ha interpretato il suo ruolo di cultore ed imprenditore
del vino qui, in questo contesto particolare, fatto di colline,
di venti, di influssi marini che non conoscono confin".
"La sua storia non si limita solo a un vitigno, a un metodo di
vinificazione o a un'azienda straordinaria, ma rappresenta
soprattutto un modello di imprenditorialità che si fonda sulla
collaborazione e sulla valorizzazione delle comuni eccellenze
come testimoniato dai tanti maestri del vino italiani
protagonisti del bel documentario realizzato per valorizzare
l'eredità che ha lasciato a tutti noi".
"Collaborazioni che, infatti, annoverano legami con altri nomi
eccellenti del mondo enologico quali Jermann, Felluga, Collavini,
per citarne alcuni, e che sono la dimostrazione dell'unicità del
Brda-Collio: un paesaggio, un terroir, un clima, una tradizione
fondiaria che - conclude l'esponente della Giunta Fedriga -
rendono indistinguibile questa area tra Italia e Slovenia".
ARC/RT/pph