Mossa (Gorizia), 28 nov - I Comuni possono svolgere un ruolo
fondamentale nel garantire la coesione sociale della comunitÖ
regionale. Lo ha sottolineato il presidente del Friuli Venezia
Giulia Riccardo Illy, concludendo oggi a Mossa (Gorizia) i lavori
di un convegno dal titolo "L'evoluzione amministrativa degli Enti
locali" promosso dall'Amministrazione comunale in collaborazione
con i Comuni vicini.
L'incontro ß stato organizzato nell'ambito di un ciclo di
manifestazioni per celebrare i 50 anni di autonomia sul tema "Le
identitÖ paesane tra memoria e prospettive". Come ha ricordato il
sindaco Pierluigi Medeot, nel 1957 ci fu infatti la separazione
amministrativa di Mossa, Moraro e San Lorenzo Isontino da quello
che allora era l'unico Comune di Capriva del Friuli.
Al convegno hanno partecipato tra gli altri il presidente
dell'Anci del Friuli Venezia Giulia e sindaco di Monfalcone
Gianfranco Pizzolitto, il presidente della Provincia Enrico
Gherghetta, i consiglieri regionali Franco Brussa e Maurizio
Paselli, numerosi sindaci, amministratori ed ex amministratori
locali dell'Isontino.
Il presidente della Regione ha osservato come vi siano oggi nella
societÖ, non solo italiana ma anche europea, fenomeni di rabbia
repressa e di disagio sociale accompagnati da una diffusa
percezione di insicurezza da parte dei cittadini, anche se non
suffragata dalle statistiche che indicano un calo dei reati più
gravi. Come curare questo male? "Con un investimento in coesione
sociale", ha risposto Illy.
Proprio sulla coesione ha puntato l'Amministrazione regionale
nell'ultima parte della legislatura, con importanti provvedimenti
come il reddito di cittadinanza e la Carta-famiglia. Gli attori
principali della coesione, ha osservato il presidente, sono i
Comuni, il tessuto delle associazioni, la stessa Chiesa con le
sue istituzioni e iniziative sociali e infine le famiglie, "veri
mattoni della nostra societÖ".
"Il ruolo dei Comuni - ha detto il presidente - ß fondamentale
proprio per far lavorare in armonia questi diversi soggetti, in
modo da massimizzare le indicazioni delle leggi e le risorse
messe a disposizione dalla Regione per la coesione sociale".
Nel corso del convegno, con gli interventi del sindaco Medeot e
del presidente dell'Anci Pizzolitto, ß stata presa in esame
l'evoluzione della legislazione riguardante gli Enti locali, sia
nazionale che regionale, in particolare la legge 1 del 2006, vale
a dire la riforma delle Autonomie locali varata dalla Regione
che, su questa materia, ha competenza primaria.
Rispondendo ad alcuni rilievi critici sul problema delle
aggregazioni fra Comuni da parte del presidente Pizzolitto, che
ha comunque riconosciuto la necessitÖ di sinergie fra gli Enti
locali, Illy ha riconfermato la disponibilitÖ della Regione a
modificare la legge 1 del 2006 su questo punto.
"Ogni norma può essere perfezionata - ha detto il presidente -
con una messa a punto successiva, e la stessa riforma degli Enti
locali prevede un percorso di concertazione con il sistema delle
Autonomie per apportare delle modifiche, purchá siano
migliorative e in linea con lo spirito della legge".
Tutti hanno comunque riconosciuto, nei loro interventi, la
necessitÖ di forme di aggregazione fra i Comuni, soprattutto
quelli più piccoli. La riforma prevede appunto una serie di
strumenti flessibili, con l'auspicio - ha detto Illy - che si
possa arrivare alla forma più perfezionata, cioß alla fusione,
naturalmente "laddove ci sono le condizioni e quando ne sono
convinti i cittadini che si devono esprimere attraverso un
referendum".
ARC/PF