Gradisca d'Isonzo, 24 lug - "Un centro di eccellenza, per le strutture di cui dispone e per l'impegno nella gestione da parte delle Forze dell'Ordine e di tutti gli operatori".
Lo ha dichiarato l'assessore regionale alla Sicurezza, Federica Seganti, al termine della visita al CIE-Centro di identificazione ed espulsione, l'ex Centro di Centro di permanenza temporanea (CPT), di Gradisca d'Isonzo, compiuta questo pomeriggio assieme al sindaco della cittadina Franco Tommasini.
Ad accompagnare in visita l'assessore c'erano il direttore del Centro Vittorio Isoldi, il viceprefetto Gloria Allegretto, il vicequestore Giancarlo Conticchio, presenti anche il consigliere regionale Federico Razzini e l'assessore del Comune di Gradisca Massimiliano Skocaj.
L'assessore ha visitato entrambe le sezioni della struttura, ricavata in una parte della ex caserma del "Nembo": quella riservata alle diverse forme di accoglienza per i richiedenti asilo (138 più 112 posti, tutti al momento completi), in cui gli ospiti possono uscire la mattina e rientrare la sera, e quella invece di detenzione, in attesa dell'identificazione e dell'espulsione dei clandestini (136 posti, attualmente ne ospita una sessantina).
L'assessore Seganti si è soffermata negli uffici del centro, nei dormitori, nelle sale mensa e nell'infermeria, parlando con i diversi operatori ma anche con alcuni ospiti, che possono godere di assistenza medica e infermieristica 24 ore al giorno, di sostegno psicologico e sociale.
Al termine della visita, si è svolta nella sala consiliare del Municipio di Gradisca una conferenza stampa, presenti l'assessore Seganti, il consigliere Razzini e il sindaco Tommasini, che ha ringraziato l'assessore per "la sensibilità dimostrata nei confronti dei problemi che la presenza del centro pone alla comunità locale".
Una parte delle esigenze del Comune, ha ricordato Federica Seganti, potranno essere accolte nell'ambito del "pacchetto sicurezza" messo a punto dalla Giunta regionale, come il potenziamento dell'illuminazione e degli impianti di videosorveglianza. Altri saranno presi in considerazione nella legge Finanziaria per il 2009, dato il carattere eccezionale della situazione di Gradisca, come per esempio la realizzazione di un marciapiede dal centro di accoglienza all'abitato di Gradisca, per mettere in sicurezza pedoni e veicoli.
La Regione si impegna anche a rendere possibile, attraverso un intervento nei confronti del Governo, la restituzione alla cittadina dell'area Nord della caserma "Nembo", togliendo i vincoli demaniali della parte non utilizzata come struttura di accoglienza.
Nel corso della visita si è parlato anche della possibilità di impiegare gli ospiti della struttura di Gradisca in piccole attività di volontariato nell'interesse della collettività locale. Su questo l'assessore ha garantito il suo impegno, anche se si tratta di una "strada non facile", di fronte a una serie di vincoli legislativi.
Il consigliere Razzini ha sottolineato come Gradisca abbia diritto a una particolare attenzione da parte dell'Amministrazione regionale e dello Stato, con adeguate compensazioni, proprio perché si fa carico di un importante problema sociale, ospitando una struttura indispensabile per assicurare il controllo dei flussi migratori.