Udine, 22 lug - "L'autonomia dell'Università del Friuli non è in discussione ma, in presenza di uno scenario economico nazionale che poco induce all'ottimismo, è necessario presentarsi come un sistema unico, sostenuto da una visione d'insieme fra gli atenei di Udine e Trieste e valorizzato dalle rispettive specificità e peculiarità".
"Solo a queste condizioni - ha ribadito oggi il presidente della Regione, Renzo Tondo, al rettore dell'Università di Udine, Cristiana Compagno, nel corso di un incontro al Senato accademico friulano - possiamo sperare di raccogliere consensi e garanzie dal ministro dell'Università, Mariastella Gelmini, che mi ha assicurato la sua disponibilità a ricevere quanto prima i tre rettori regionali a Roma".
"Rigore ed Eccellenza - ha aggiunto Tondo - sono i capisaldi necessari, anzi fondamentali per la ripartenza da una condizione economica che vede l'Italia nel suo complesso alle prese con il più alto debito pubblico del mondo occidentale. E nel nostro piccolo - ha aggiunto - il Friuli Venezia Giulia si vede certificato dalla Corte dei Conti un debito ereggibile solo in presenza di condizioni particolarmente favorevoli che, purtroppo, non sussistono soprattutto a causa di una crescita sempre inferiore del pil rispetto ad un aumento considerevole della spesa per sanità e welfare".
Ciononostante, il governatore ha confermato l'estrema attenzione che il Governo regionale intende riservare già dalla prossima Finanziaria ai settori più qualificanti per lo sviluppo del territorio. Tra questi, naturalmente, anche la formazione, il lavoro, l'università e la ricerca.
La Compagno, dopo avere illustrato a Tondo dati di eccellenza che, tra l'altro, proiettano l'ateneo di Udine ai primi posti in Italia per numero di laureati occupati entro l'anno successivo (53 p.c. contro una media nazionale del 47), ha sostenuto che non può esistere modernizzazione senza il necessario sostegno a ricerca e formazione.
"Udine e Trieste - ha affermato - dovranno dare vita ad un sistema di coopetitività, dove la sinergia è funzionale alla competitività". A suo parere, però, in quest'ottica devono essere riequilibrati i finanziamenti, pur nella consapevolezza che si tratta di "una guerra tra poveri".