Trieste, 31 lug - La Regione continuerÖ a fare pressioni sul
Governo affinchá si assuma la responsabilitÖ e parte degli oneri
per affrontare il problema dei minori extracomunitari non
accompagnati, che per legge vengono affidati ai sindaci dei
Comuni. Nello stesso tempo, la Regione reperirÖ le risorse
necessarie, coordinando le spese per le politiche sociali con
quelle per la formazione professionale, in modo che l'attivitÖ di
integrazione dei minori possa essere continuata e anzi
sviluppata.
Lo ha indicato l'assessore regionale alle Politiche sociali
Gianni Pecol Cominotto, visitando oggi a Opicina (Trieste) il
Villaggio del fanciullo, uno degli istituti nei quali minori
extracomunitari seguono corsi di formazione professionale. Pecol
Cominotto, che era accompagnato dal consigliere regionale Ettore
Rosato, ß stato ricevuto dal presidente dell'Ente di culto Opera
Villaggio del fanciullo monsignor Pier Giorgio Ragazzoni e dal
vicepresidente Vinicio De Grassi.
L'assessore ha visitato il Centro di formazione del Villaggio,
soffermandosi nelle aule attrezzate e nei numerosi laboratori,
incontrando anche 17 minori romeni che stanno in questi giorni
completando il corso di orientamento linguistico-culturale,
propedeutico alla formazione professionale vera e propria. Pecol
Cominotto ha quindi visitato anche le strutture allestite
all'interno del complesso del Villaggio per l'accoglienza dei
giovani.
Il presidente monsignor Ragazzoni ha avuto modo di illustrare
all'assessore l'ampia gamma di attivitÖ del Villaggio nel campo
della formazione, rivolta non soltanto ai minori non
accompagnati, e svolta in collaborazione con numerose aziende e
istituzioni, regionali e nazionali. In particolare il Villaggio
segue un progetto promosso dalla Regione per favorire il rientro
di corregionali giuliani e friulani emigrati in Argentina.
"Siamo perfettamente consapevoli - ha detto Pecol Cominotto - che
l'arrivo di minori non accompagnati costituisce un modo per
eludere le norme sull'immigrazione. Riteniamo però preferibile
che questa elusione segua il percorso delle istituzioni
(Questure, Magistratura, Comuni, Regione, centri di formazione)
piuttosto che quello della clandestinitÖ, della illegalitÖ, della
criminalitÖ organizzata. Il fenomeno dei minori non si cancella
esorcizzandolo".
"Le quote di lavoratori extracomunitari assegnate al
Friuli-Venezia Giulia - ha aggiunto l'assessore - ß di otto volte
inferiore al fabbisogno del sistema economico regionale.
L'attivitÖ di formazione, di integrazione e poi di inserimento
nel mondo del lavoro dei minori serve perciò a noi e alle nostre
aziende. È dunque sbagliato dire che le risorse che vengono spese
per questa attivitÖ sono sottratte ad altri settori
dell'assistenza".
"Gli amministratori del Comune di Trieste hanno certamente
ragione - ha concluso Pecol Cominotto - quando affermano che il
peso economico del problema dei minori non accompagnati non può
essere fatto ricadere solo sugli Enti locali. Ed ß per questo che
agiremo con decisione nei confronti del Governo e, come Regione,
assicureremo le risorse necessarie. La soluzione però non può
essere quella di rispedire i minori nei Paesi di origine, poichá
un momento dopo ci ritornano indietro sotto forma di
clandestini".
ARCPaolo Fragiacomo