(ACON) Trieste, 23 nov - "Ancora una volta ci viene spiegato
dalla maggioranza che sparare alla fauna selvatica è una misura
per mantenere la biodiversità". Lo affermano in una nota i
consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo e
Cristian Sergo, dopo l'approvazione della mozione per il
contenimento del cormorano in Friuli Venezia Giulia.
"Quando discutemmo della proposta di legge nazionale che chiedeva
il controllo delle specie anche nelle zone vietate alla caccia e
anche al di fuori dai periodi e dagli orari stabiliti dalla legge
- continuano gli esponenti M5S -, ci chiedemmo retoricamente e
provocatoriamente chi, dopo le nutrie, i lupi e i cinghiali,
sarebbe stato il prossimo. Oggi abbiamo la risposta: i cormorani".
"Continua la visione settoriale e dedicata al 'minimo sforzo' di
ogni assessore, senza capire l'irrinunciabile necessità di
legiferare in maniera ambientale con uno sguardo sistemico,
valutando le interconnessioni tra le diverse componenti del
territorio, a lungo termine, e sulla base di evidenze
scientifiche. E così continuiamo ad approvare regolamenti di
caccia, invece che norme a tutela della naturalità, della
continuità territoriale e della biodiversità", continuano i
portavoce pentastellati.
"È certo che l'aumentata presenza dei cormorani è un problema
economico urgente ma è appurato che non sono solo i cormorani la
maggiore causa dell'impoverimento della comunità ittica delle
acque interne, come affermato dalla Maggioranza, ma le cause
sono da ricercare piuttosto nella perdita di habitat, nelle opere
idrauliche che ostacolano la risalita dei torrenti, nella
insufficiente qualità delle acque, nell'artificializzazione degli
alvei. Per questo abbiamo proposto un emendamento alla mozione,
per impegnare la Giunta a intraprendere ogni azione possibile per
il miglioramento della qualità delle acque interne e per la
rinaturalizzazione di fiumi e torrenti - concludono dal Zovo e
Sergo -. Proposte che, come al solito, non sono state accolte".
ACON/COM/fa