Udine, 16 lug - Nel 2007 il mercato del lavoro regionale prosegue la tendenza positiva del 2006, seppure a ritmi leggermente inferiori: il Friuli Venezia Giulia è tra le prime 6 regioni italiane per tasso di occupazione - a Pordenone il tasso maschile sale al 77,6 per cento e Trieste è ad un passo dall'obiettivo di Lisbona su quello femminile - ed è sempre entro le prime sei per minor tasso di disoccupazione.
I dati del rapporto 2008 dell'Agenzia regionale del lavoro e della formazione professionale che si riferiscono al confronto tra il 2006 e il 2007 sono stati presentati oggi nella sede della Regione a Udine, alla presenza dell'assessore al Lavoro, Alessia Rosolen.
"Per quanto il Friuli Venezia Giulia abbia registrato un trend positivo di crescita, non dobbiamo sottovalutare i segnali provenienti dalle crisi settoriali e territoriali o dai fenomeni recessivi in atto nel contesto internazionale", ha commentato nel suo intervento Rosolen, toccando poi tutti i nodi della materia occupazionale in Friuli Venezia Giulia.
OBIETTIVO LISBONA: FVG CE LA POTREBBE FARE "Mancano ormai meno di tre anni alla scadenza di Lisbona e la marcia di avvicinamento al traguardo si trasformerà in una rincorsa per molte Regioni. La nostra - ha affermato Rosolen - potrebbe farcela, considerato l'impegno e la consapevolezza che caratterizza tutti i soggetti socioeconomici. Tuttavia, come emerge dal Rapporto, occorre fare attenzione alle criticità ancora in essere".
REVISIONE LEGGE 18/2005 E RUOLO AGENZIA DEL LAVORO "La legge regionale 18/2005 andrà rivista - ha dichiarato Rosolen -, a cominciare dai compiti e ruolo dell'Agenzia del lavoro. Rispetto a quanto fatto in questi primi anni di attuazione, riteniamo siano possibili ulteriori margini di miglioramento, in particolare sugli interventi a favore dell'accesso e della permanenza nel mondo del lavoro delle fasce più vulnerabili".
PROVINCE: RIPENSARE RUOLO CENTRI PER L'IMPIEGO "Occorre ripensare il ruolo dei centri per l'impiego e la loro capacità di intervento, che non devono più limitarsi a gestire le situazioni di crisi e che non possono più essere soltanto il luogo di incontro fra domanda e offerta. Deve invece essere accentuata - ha affermato l'assessore - la dimensione attiva di ricerca non solo della manodopera, ma anche dei soggetti che hanno bisogno di quella manodopera".
IL PARADOSSO: NEI CENTRI PER L'IMPIEGO QUASI TUTTI PRECARI "È un paradosso - ha commentato Rosolen - quello che da alcuni anni si sta vivendo all'interno dei centri per l'impiego, per cui la maggior parte del personale impiegato al loro interno è precario. Credo che tutto si possa dire tranne che la Regione in questa primissima fase di legislatura non sia intervenuta, contrariamente a quanto in passato era avvenuto, quando ci si era limitati a un semplice trasferimento di personale, senza preoccuparsi degli oneri che sarebbero derivati alle Province dalla gestione dei centri per l'impiego. Ora però, dopo un intervento in sede di variazione di bilancio, è proprio alle Province che compete uno sforzo attraverso l'indizione di appositi concorsi che consentano di poter rendere più stabile l'inquadramento lavorativo del personale dei centri per l'impiego". "Va segnalato che in un quadro di generale di crescita occupazionale, la fascia d'età compresa fra i 25 e i 34 anni ha conosciuto una flessione di 6000 unità".
Il dato, emerso nel rapporto sul mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia presentato oggi dall'Agenzia regionale del Lavoro, è stato evidenziato dall'assessore Alessia Rosolen tra le criticità a cui porre attenzione.
"Ciò che manca non è la capacità di flessibilizzarsi dei giovani - ha commentato - ma una vera e consapevole valorizzazione della flessibilità nel lavoro".
LAUREATI: SOLO 1.500 DEI 4.000 TROVANO LAVORO NEL PRIVATO "In regione ogni anno abbiamo oltre 4.000 neo laureati, mentre le loro assunzioni, nel settore privato, non superano le 1.500 unità", ha ricordato Rosolen, affermando che per cercare di invertire la tendenza occorrerà prendere misure mirate. "Anzitutto bisogna diffondere la pratica del tirocinio formativo anche nel periodo estivo. Diverrà quindi indispensabile integrare il testo della legge regionale 18/2005 recuperando una grave lacuna della passata Amministrazione. In generale, deve mutare poi l'impostazione delle attività di tirocinio. È notoria - ha evidenziato Rosolen - la situazione per cui molti datori di lavoro, anche pubblici, reclutano attraverso stage gratuiti giovani che spesso svolgono un vero e proprio lavoro. Occorre uscire dalla logica timorosa per cui pensare all'obbligo di retribuzione dei tirocini significherebbe restringerne il loro utilizzo perché nessuno sarebbe più disposto a offrirne".
REDDITO CITTADINANZA E' SOLO ASSISTENZIALISMO PUBBLICO "Riteniamo che la maggiore partecipazione al lavoro della popolazione locale rappresenti un passaggio essenziale per il raggiungimento degli obiettivi di Lisbona. Ciò passa - ha osservato l'assessore - anche attraverso l'abbandono, per altro già avviato in questa fase iniziale di legislatura, di quelle forme surrettizie di assistenzialismo pubblico, come il cosiddetto reddito di cittadinanza che, lungi dal promuovere una partecipazione attiva al mercato del lavoro, relegano gli individui ai margini della vita sociale".
OCCUPAZIONE FEMMINILE, REGOLAMENTARE FESTIVITA' COMMERCIO "Dal Rapporto emerge come il lavoro precario interessi prevalentemente l'occupazione femminile, pertanto la 'flessicurezza' richiederà una riflessione sempre più attenta sui differenti impatti che potrebbe avere su uomini e donne. Va certamente in questa direzione l'intento di regolamentare il lavoro festivo nel settore del commercio".
INFORTUNI, RINNOVO COLLABORAZIONE CON INAIL "In tema di sicurezza e di salute dei lavoratori saranno fondamentali, ad esempio, l'istituzione di un sistema di rilevazione del fenomeno infortunistico condiviso tra Stato, Regioni e parti sociali, la premiazione delle imprese virtuose, l'incentivazione alla gestione condivisa della sicurezza. In questo quadro - ha constatato Rosolen - ha svolto un ruolo determinante la collaborazione avviata con l'Inail, il cui protocollo d'intesa scadrà a dicembre e che andrà rinnovato e potenziato".
FORMAZIONE: SI' A "IMPRENDERO'" MA CALATO NELLA SCUOLA L'amministrazione regionale ritiene opportuno proseguire nelle attività del progetto Imprenderò, "che va tuttavia rimodulata - ha osservato Rosolen - occorre cioè, di concerto con l'Assessorato all'Istruzione e agli istituti scolastici, rivederne la sua contestualizzazione in ambito scolastico". Inoltre, è stato rilevato come sia importante investire sulla conoscenza anche attraverso una più stretta integrazione tra Fondo Sociale Europeo e Fondi bilaterali.
ARC/EP