Belgrado, 18 ott - "Se per molti imprenditori nazionali il
mercato rappresentato da Serbia e Montenegro ß ancora visto con
una certa dose di 'curiositÖ', come gli incontri di questi giorni
a Belgrado paiono confermare, per il sistema produttivo del
Friuli Venezia Giulia e del Nord Est italiano si tratta oggi,
grazie anche all'apertura dell'ufficio di collegamento
Regione/Finest nella capitale serba, di far fruttare in modo
ancora più efficace quei rapporti e quelle relazioni che giÖ da
anni abbiamo concretizzato, per divenire veri protagonisti
economici in questo scacchiere".
L'assessore per le Relazioni Internazionali Franco Iacop, che
oggi a Belgrado ha partecipato al convegno "Italia a Belgrado
2004" al quale sono tra gli altri intervenuti il primo ministro
di Serbia Vojislav Kostunica, il viceministro delle AttivitÖ
Produttive Adolfo Urso ed il sottosegretario agli Esteri Roberto
Antonione, ha coså sottolineato il ruolo che Friuli Venezia
Giulia, primo attore regionale italiano ad intervenire
istituzionalmente nell'area danubiano-balcanica, e Finest debbono
giocare in Serbia e Montenegro.
Proprio grazie alla creazione dell'ufficio di corrispondenza
estero (gestito da Finest ed operativo da domani) a Belgrado, il
tessuto imprenditoriale del Friuli Venezia Giulia, ha ancora
sottolineato Iacop, può godere di un'ulteriore opportunitÖ per
entrare nel mercato serbo e montenegrino, "agganciando quelle
relazioni economiche in grado di rendere più organica ed incisiva
la nostra presenza imprenditoriale in questo Paese".
Ed a questo proposito l'assessore Iacop ha indicato l'esigenza di
una rapida definizione con il dicastero delle AttivitÖ Produttive
delle direttive operative da assegnare a SPRINT FVG (lo Sportello
regionale per l'internazionalizzazione delle imprese del Friuli
Venezia Giulia, con sede in Finest, di cui il nuovo ufficio di
Belgrado ß parte integrante), sollecitata da tutti i soggetti
istituzionali partecipanti, al fine di concordare azioni unitarie
d'intervento in tutto il Sud Est Europa a favore del sistema
economico regionale ma anche dell'intero Nord Est.
Una presenza economica, quella italiana e del Triveneto, che
dovrebbe essere "costruita" soprattutto attraverso investimenti
diretti, come ieri, proprio qui a Belgrado, ß stato auspicato dal
presidente della Regione Riccardo Illy ed oggi ribadito sia dal
viceministro Urso che dal vice primo ministro serbo Miroljub
Labus.
In questa prospettiva, hanno ricordato l'assessore Iacop ed il
presidente di Finest, Emilio Terpin, strategico appare proprio
il ruolo della Finest, che ß oggi in grado di supportare le
aziende del Nord Est, in particolare di Friuli Venezia Giulia e
Veneto, con una "leva finanziaria molto forte".
Direttamente o indirettamente, ha indicato Terpin, con fondi
Finest e fondi rotativi messi a disposizione dal ministero delle
AttivitÖ Produttive, si ß infatti in grado di coprire sino al 49
per cento del capitale investito in Serbia, a cui si aggiungono
ulteriori risorse Simest ed una nuova linea di credito pari a 33
milioni di euro a favore delle Pmi locali che acquistano
macchinari "made in Italy".
In attesa che Serbia e Montenegro percorrano la strada
dell'associazione alla Ue (possibile nel 2007 per Illy, ed il cui
cammino sarÖ sostenuto dall'Italia, ha confermato il
sottosegretario Antonione) restano però non pochi problemi agli
investimenti esteri nel Paese, come il convegno di oggi ha messo
in luce.
Nonostante ciò (dati Finest) cinque aziende del Friuli Venezia
Giulia sono giÖ presenti in Serbia e Montenegro, nei comparti del
tessile, siderurgico, agricolo e del trasporto, in attesa che
altre iniziative possano concretizzarsi, a Belgrado, a Novi Sad
ed a Nis.
Di certo, affinchá nuove cooperazioni economico-commerciali
arrivino a svilupparsi, occorrono però grandi infrastrutture di
trasporto stradali e ferroviarie, aveva segnalato ieri il
presidente Illy, ad iniziare da quei Corridoi paneuropei 10 e 7
(rispettivamente la Lubiana-Budapest verso Belgrado, Salonicco ed
Istanbul e l'asse fluviale del Danubio) la cui realizzazione
diverrebbe fondamentale per tutto il Sud-Est Europa, ha rimarcato
oggi il presidente della Camera di commercio di Trieste, Antonio
Paoletti, a nome di Unioncamere italiana.
ARC/Roberto Micalli