Trieste, 28 apr - Sarà prossimamente attivo, nell'ambito della direzione del Patrimonio, il Servizio regionale per le Pari Opportunità. Lo ha comunicato l'assessore regionale alla Programmazione, Risorse Economiche, Patrimonio e Pari Opportunità Michela Del Piero nel suo intervento all'odierna presentazione di "Ess.er.ci" (www.progettoesserci.it), progetto regionale sulle pari opportunità dell'iniziativa comunitaria Equal che punta alla riscrittura del contratto sociale per il raggiungimento, in Friuli Venezia Giulia, di una reale uguaglianza tra i sessi.
Tre, ha sottolineato Del Piero, che ha evidenziato l'impegno del Governo regionale su questo fronte, le linee fondamentali di indirizzo del servizio: integrazione sistematica di priorità e bisogni con le politiche regionali, sviluppo di una rete locale, programmazione. Il Servizio nasce nella consapevolezza, ha detto, che la crescita delle comunità locali è direttamente proporzionale al ruolo delle donne in ambito economico, lavorativo e politico.
Un concetto ribadito dall'assessore regionale al Lavoro e Formazione Roberto Cosolini, il quale a sua volta ha affermato che "valorizzare la risorsa di genere vuol dire aumentare il tasso di crescita perché significa sia incrementare il numero delle persone che contribuiscono alla ricchezza della regione sia alzare la qualità dello sviluppo, come dimostrano i Paesi che sono protagonisti delle principali performance e vedono l'irrompere delle donne nei settori dell'economia, della politica e della pubblica amministrazione". Per questo, ha spiegato Cosolini, tutti gli ostacoli che si frappongono tra quest'ultime ed il mondo del lavoro impoveriscono non solo le donne ma l'intera comunità.
Tornando al progetto, illustrato da Stefania Marcoccio, vicepresidente della Cooperativa Cramars, capofila di "Ess.er.ci", esso si pone l'obiettivo di diffondere l'approccio e la cultura di genere negli ambiti dell'impresa privata, della vita pubblica, della politica.
Un obiettivo perseguito - ha sottolineato la consigliera regionale di parità Maria Grazia Vendrame, che con la presidente della Commissione regionale Pari Opportunità Renata Brovedani ha preso parte alla presentazione di "Ess.er.ci" - attraverso tre momenti successivi a partire dalla sensibilizzazione, che prenderà il via entro un paio di settimane, fonderà su una campagna sui temi del mainstreaming di genere e coinvolgerà i partner del progetto (Province di Udine e Gorizia, Ial, Enaip, Forser, Consorzio per l'impresa sociale, Istituto Canario de la Mujer - Spagna, Netzwerk - Austria, With Excellence - Slovenia, Aspekt - Slovacchia) in eventi che avranno luogo a Udine Tolmezzo e Trieste. Nella seconda fase ci sarà la sottoscrizione da parte dei soggetti interessati delle sperimentazioni finalizzate all'applicazione di un nuovo contratto sociale fra uomini e donne. La terza fase, che prenderà il via a settembre, sarà incentrata sulla sperimentazione attraverso la realizzazione di alcuni laboratori.
Tra questi, il primo (Laboratorio Working&Success) mira al rafforzamento della presenza femminile nei luoghi decisionali delle organizzazioni aziendali medio-grandi, il secondo (Family and Gender's Times) si rivolge alla conciliazione tra tempi di vita, famiglia e lavoro e gli altri riguardano i percorsi di carriera in ambito pubblico e politico, la diversità come valore e l'evoluzione di servizi che agevolino la conciliazione.
Finanziata con 930 mila euro, l'iniziativa durerà tre anni (si concluderà nel 2008) e rappresenta "la prima volta che il Friuli Venezia Giulia approva e promuove un progetto di pari opportunità" ha ricordato Vendrame.
Una prima volta che sancisce le scelte del Friuli Venezia Giulia in questo settore e parte parallelamente alla programmazione triennale di politica regionale del lavoro che, ha ricordato Cosolini, sarà presentata il prossimo 11 maggio.
Non è secondario nemmeno il percorso normativo che ha portato a questo punto segnando un importante passo avanti dopo gli interventi di formazione finanziati dal Fondo sociale europeo che, per quanto riguarda quelli rivolti alle donne, sono stati il 52,36 per cento del totale (l' obiettivo, ha ricordato Cosolini, è il 60 per cento). Un dato che, assieme ad una leggera diminuzione del tasso di disoccupazione femminile nel 2005, ci pone, in questo settore "tra le migliori regioni d'Italia con Val D'Aosta, Emilia-Romagna, Province autonome di Trento e Bolzano".
ARC/Luciana Versi Zambonelli