Torviscosa, 16 giu - L'assessore regionale alle Finanze ha
visitato a Torviscosa, assieme al presidente del Mediocredito, al
presidente e al vicepresidente del Frie, lo stabilimento Caffaro
spa, del Gruppo Snia, 127 milioni di euro di fatturato nel 2003,
complessivamente 592 dipendenti nelle sedi di Brescia, Colleferro
(Roma) e Torviscosa (361 addetti).
Lo scopo dell'incontro avuto con l'amministratore delegato della
Caffaro, Fausto Ferrazzi, e con i dirigenti dell'azienda,
presente il sindaco Roberto Duz, era quello di conoscere i
dettagli del progetto di rilancio della realtÖ produttiva, che
realizza cloro-soda, cloro-paraffina, taed (un componente per la
detergenza) e prodotti intermedi per la chimica fine, destinati
alla cosmetica, alla farmaceutica, all'elettronica,
all'agrochimica ed alla realizzazione di materie plastiche.
La Caffaro, che ß proprietaria dello stabilimento, ha in
programma la realizzazione di un nuovo complesso per la
produzione della cloro-soda, l'attivitÖ principale e maggiormente
redditizia, con un investimento pari a 48,3 milioni di euro.
SarÖ situato in un complesso di dimensioni limitate, che troverÖ
spazio all'interno della superficie aziendale, e consentirÖ
all'azienda un notevole risparmio nei costi di produzione,
facilitando nel contempo la razionalizzazione delle lavorazioni e
una maggiore sicurezza anche per il personale della fabbrica.
Questo progetto (la realizzazione dovrebbe avvenire a partire dal
prossimo anno comportando circa 18 mesi di lavori) si inserisce
nell'obiettivo illustrato da Ferrazzi e condiviso dalla Regione
di fare di Torviscosa un polo tecnologico-industriale riportando
la zona a livelli occupazionali vicini a quelli registrati negli
anni '80, quando alla Snia erano occupate circa 1.500 persone.
Dalle produzioni della Caffaro dipendono infatti giÖ le
lavorazioni di altre realtÖ industriali insediatesi nelle
vicinanze, tra esse la Bracco, la Sapio, l'Edison.
La Regione, dopo un'attenta analisi della situazione e delle
prospettive del settore della chimica industriale, ha concordato
con le valutazioni e le prospettive enunciate dai rappresentanti
della Caffaro, pur avendo chiesto ragguagli e rassicurazioni sul
ritorno positivo che la presenza di coså importanti realtÖ
produttive dovrÖ garantire all'area circostante e al Friuli
Venezia Giulia.
L'incontro, tenutosi nella sede del previsto Museo industriale
della Bassa Friulana, ora Centro di documentazione Franco
Marinotti, si ß concluso con la visita allo stabilimento ed alle
diverse unitÖ produttive.
ARC/Carlo Morandini