Trieste, 29 lug - "Non ß la Regione che ha chiesto la chiusura
della Ferriera di Servola e quindi la gestione di questa
problematica va fatta con tutti i soggetti coinvolti. In
particolare devono assumersi le loro responsabilitÖ il Governo
nazionale e gli Enti locali".
Coså l'assessore regionale all'Industria Enrico Bertossi,
confermando che porterÖ quanto prima all'attenzione del Governo
la vicenda Ferriera, ha risposto oggi alle Forze sindacali e al
Gruppo Lucchini (rappresentato da Francesco Semino e Moreno
Morelli) che hanno chiesto, dalle rispettive posizioni, quale
ruolo avrÖ d'ora in poi la Regione nell'iter di riconversione
dell'azienda siderurgica triestina.
In particolare Semino ha illustrato gli investimenti fatti dalla
Lucchini dal '95 ad oggi per la Ferriera (circa 500 milioni di
euro) ricordando allo stesso tempo le manovre finanziarie poste
in atto per recuperare il deficit del Gruppo, con capitali messi
a disposizione dalla famiglia (120 milioni di euro), da
finanziamenti in pool (218 milioni di euro), con la chiusura di
stabilimenti, attraverso i fondi garantiti da BancaIntesa a
fronte della cessione della societÖ Elettra.
"Per quanto concerne Trieste - ha rilevato Semino - abbiamo
stabilito di attenerci agli accordi di programma e oggi,
congelata Servola spa, Servola srl ß in sostanziale equilibrio".
In sicurezza, stando a quanto confermato da Moreno Morelli, anche
la situazione del personale. Oggi sono 25 le unitÖ in surplus
effettivo, di cui 15 in cassa integrazione e 10 in ferie. Inoltre
10 persone andranno in pensione entro l'anno e una quarantina tra
impiegati e operai potranno usufruire dei benefici messi a
disposizione dalla legge sull'amianto.
Sulla salvaguardia del livello occupazionale incluso l'indotto
(che secondo Semino non supera le 300 unitÖ), sullo stato
dell'arte dell'iter avviato in vista della dismissione e su quel
"chi fa che cosa" che potrebbe innescare una situazione di stallo
sono stati incentrati gli interventi dei rappresentanti dei
sindacati (erano presenti Failm-Cisal, Fiom, Ugl-Uil, Uilm,
Usg-Cisl, Cigl, Cisl, Confsal, Confsal, Fismic, Rismic).
Da parte sindacale ß stata ribadita la perplessitÖ sulla capacitÖ
di assorbimento del personale da parte delle nuove strutture che
troverebbero collocazione sull'area Ferriera e cioß
sostanzialmente la nuova centrale elettrica e la piattaforma
intermodale. Alcuni hanno inoltre ribadito l'importanza, in
questo senso, del distripark che dovrebbe trovare collocazione
alle spalle della piattaforma.
Bertossi, rilevando come la questione rientri nell'ambito del
programma messo a punto dalla giunta in tema di politica
economica ed industriale, ha detto che le esigenze da conciliare
sono da un lato la tutela della salute dei cittadini e dall'altra
la salvaguardia dei livello occupazionale.
Inoltre l'assessore ha comunicato che, in sintonia con il
presidente Illy, si avvarrÖ di una consulenza tecnica per
verificare se il percorso sin qui attivato può portare, al giro
di boa del 2009, a risultati concreti. E ha rilevato altreså che
la politica di sviluppo economico di Trieste non può esser fatta
solo dalla Regione ma va, prima di tutto, individuata dagli Enti
locali.
Anche perchá, ha notato l'assessore, non ß che in quest'ultimo
anno ci sia stata un gran regia da parte della Regione, come
dimostra il fatto che la nuova centrale elettrica non ß stata
nemmeno inserita nel Piano energetico regionale e che dei 21
tavoli di lavoro previsti dall'accordo di programma ne sono stati
attivati, sinora, solo due.
ARC/Luciana Versi Zambonelli