Trieste, 27 gen - E' stata la pietas religiosa a caratterizzare
la celebrazione della "Giornata della memoria" che ha avuto luogo
oggi nella Risiera di San Sabba a Trieste.
I rappresentanti di quattordici confessioni, a partire dal
vescovo di Trieste monsignor Eugenio Ravignani, (dopo di lui sono
intervenuti tra gli altri il pope Rastko Radovic, l'archimandrita
Fasiolo Athinagoras, il rabbino capo Umberto Piperno, il
responsabile del Centro culturale islamico di Trieste e del
Friuli-Venezia Giulia, Igbaria Saleh, e quello del Centro
buddista-tibetano Malvina Savio) hanno pregato per ricordare i
martiri dell'olocausto.
"E' stata una cerimonia resa bellissima proprio da queste
preghiere, da questo susseguirsi di appelli alla pace" ha detto
l'assessore regionale alle Politiche della pace e della
solidarietÖ Roberto Antonaz, che ha deposto la corona della
Regione (le altre sono state offerte dal Governo, dalla Provincia
e dal Comune di Trieste, da quello di Muggia e dai Comuni
dell'altipiano).
Antonaz, che come gli altri ha plaudito "l'abbraccio finale tra
il rabbino Piperno e il rappresentante dell'Islam in regione"
dopo l'intervento di quest'ultimo ("chiunque uccida un uomo che
non ha ucciso ß come se uccidesse tutta l'umanitÖ" ha detto
Saleh, ricordando che "l'olocausto e' omicidio nella sua forma
più brutale") ha colto l'occasione per affermare "dobbiamo
trovare la forza di dire basta a violenza, a guerra e terrorismo,
che sono due facce della stessa medaglia; dobbiamo lavorare per
un mondo senza armi". E per ricordare che "oltre a quelle in Iraq
e in Afghanistan ci sono ancora nel mondo decine di guerre
dimenticate in cui continuano a soffrire uomini, donne e bambini
coså come ß accaduto in questo luogo, triste ma pieno di storia".
Hanno rappresentato la Regione (che ha partecipato con il suo
gonfalone) il vicepresidente del Consiglio, Carlo Monai, e il
consigliere di maggioranza Bruna Zorzini Spetic. Come Antonaz,
Monai ß stato colpito dalla scelta di trasformare questa
cerimonia in una "celebrazione resa toccante dalle preghiere e
che per noi rappresenta uno stimolo ad avviare iniziative, anche
legislative, in sintonia con il programma del presidente Riccardo
Illy sul tema della pace e tese a consolidare la memoria
dell'olocausto nelle nuove generazioni".
A sua volta Zorzini Spetic ha confermato l'importanza del fatto
che "le istituzioni si ricordino delle vittime della Risiera
perchá ß anche grazie a loro che noi oggi viviamo in democrazia e
in libertÖ".
Si calcola che per la Risiera di Trieste siano transitate oltre
20 mila persone dirette ai campi di sterminio e che qui siano
morti in almeno tre-quattro mila tra ebrei, partigiani, sloveni,
antifascisti e "diversi" d'ogni genere.
Ciascuno ricordato oggi in quella che ha voluto essere, come ha
rilevato il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, "la giornata
della memoria di tutti" per non dimenticare l'orrore
dell'olocausto "anche quando non ci saranno più testimoni".
ARC/Luciana Versi Zambonelli