Capodistria, 28 dic - L'allargamento ad Est dell'Unione europea
e la prospettiva dell'Euroregione come occasioni per valorizzare
le minoranze etniche, linguistiche, culturali, che sono una
ricchezza e costituiscono una opportunitÖ di crescita e di
integrazione.
Lo ha sostenuto oggi a Capodistria l'assessore regionale alle
identitÖ linguistiche, istruzione e cultura, Roberto Antonaz, che
ha incontrato i massimi rappresentanti della ComunitÖ italiana in
Slovenia (tra essi il presidente dell'Unione italiana Maurizio
Tremul, il deputato Roberto Battelli e Silvano Sau) ed ha
successivamente visitato gli studi di Radio e Tv Capodistria,
intrattenendosi con il direttore dei programmi italiani Antonio
Rocco ed i caporedattori Vladimiro Dellore (per la radio) e
Robert Apollonio (per la Tv).
E' soprattutto nella prospettiva dell'integrazione europea che,
secondo Antonaz, va affrontato l'attuale stato di malessere della
comunitÖ italiana in Slovenia, evidenziato da dati che fanno
riflettere. Nell'ultimo censimento (2002) ß calato del 25 per
cento rispetto a dieci anni prima il numero di coloro che hanno
dichiarato di appartenere alla minoranza italiana, mentre al
contrario non diminuisce altrettanto significativamente (appena
meno 3 per cento) l'uso della lingua italiana.
Un indice, questo, di "assimilazione" ha detto Tremul, come se
dirsi italiani possa essere "penalizzante". A cio' si affianca la
sensazione che rallenti l'attenzione del governo di Lubiana verso
la comunitÖ italiana, verso le minoranze in genere e nei
confronti di chi - come l'emittente radiotelevisiva - ne ß la
voce. "Dobbiamo affrontare una realtÖ fatta di riduzione nei
finanziamenti, nel turn over e nelle collaborazioni esterne, con
il rischio di una calo nella realizzazione di programmi
italiani", ha sostenuto in proposito Rocco.
Il tutto mentre, al contrario, la Slovenia pone grande attenzione
nella tutela delle proprie minoranze all'estero, cui dovrebbe
dunque corrispondere - secondo gli esponenti della comunitÖ
italiana - un analogo sostegno da parte delle diverse istituzioni
italiane, anche se "il Friuli-Venezia Giulia ha sempre fatto
tanto", ha detto Tremul.
"Non dobbiamo pensare che il primo maggio del prossimo anno possa
cambiare tutto", ha detto Antonaz, assicurando il forte impegno
politico dell'esecutivo del Friuli-Venezia Giulia su questi temi.
"Tuttavia sarÖ senz'altro l'inizio di una nuova fase storica, da
cui anche le minoranze potranno trarre beneficio".
L'assessore ha quindi confermato che nella riscrittura dello
Statuto regionale "terremo conto della nuova realtÖ geopolitica e
della risorsa rappresentata dalle minoranze". Ha poi rivolto
l'invito a "coltivare e saldare i rapporti con le associazioni
slovene maggiormente rappresentative presenti nella nostra
regione" (SKGZ e SSO) e, parlando della radio e della TV, si ß
detto convinto della necessitÖ di "garantire questa voce".
Infine non ß mancato un accenno all'odierne elezioni in Serbia e
a quelle recenti in Croazia, con il "rischio ancora forte - ha
detto Antonaz - che nazionalismi contrapposti siano da ostacolo
allo sviluppo dell'area".
ARC/Pierpaolo Dobrilla