COMINOTTO A CONFERENZA REGIONALE AMIANTO

Villa Manin, 29 mar - Nel periodo tra il 2000 e il 2002 l'8,6 per cento delle malattie professionali definite dall'INAIL sono tumori da amianto (pari a 278 casi) e l'8 per cento sono asbestosi. Il 90 per cento dei casi riguarda le province di Trieste e Gorizia, ed ß un valore costante dagli anni 80 ad oggi, mentre i pochi casi registrati nei territori delle province di Udine e Pordenone sono in costante aumento. Aspetti sanitari e ambientali legati alla presenza e alla gestione dell'amianto sono stati il tema della prima Conferenza regionale sull'amianto svoltasi oggi a Villa Manin che ha offerto ai componenti della Commissione incaricata di approfondire le varie problematiche di delineare la situazione e di indicare quanto resta da fare: un appuntamento essenzialmente tecnico-scientifico rivolto agli addetti ai lavori (aziende sanitarie, sindacati, amministratori e politici) previsto dalla legge regionale 22 del 2001 con la quale il Friuli Venezia Giulia affronta problemi di sorveglianza, controllo, prevenzione, sulla scorta di un lavoro giÖ portato avanti con il Piano Regionale Amianto approvato ancora nel 1996. Se passaggi importanti sono la creazione e la tenuta del registro regionale degli esposti ad amianto e del registro dei mesoteliomi e delle neoplasie asbesto correlate, una corretta compilazione di referti, denunce e certificati da parte dei medici curanti, magari con il supporto nelle Aziende sanitarie dei medici specialisti del lavoro, consentirebbe una più precisa definizione della situazione per quanto concerne il riconoscimento di questa drammatica patologia e della sua derivazione professionale, mirando ad armonizzare le sorgenti dei dati e delle informazioni epidemiologiche. Anche perchá in gioco non c'ß solo l'intervento diretto sugli aspetti sanitari ma soprattutto per quanto attiene il diritto sociale riferito sia al malato che ai suoi congiunti. Un discorso in cui entra di peso la prevenzione all'esposizione all'amianto, e ciò anche in considerazione che dal 1992 una legge nazionale (la 257) vieta l'impiego industriale e civile dell'amianto con precise indicazioni per la gestione di quello in opera e conseguenti problemi di bonifiche dei siti inquinati censiti e di smaltimento dei rifiuti prodotti che ammontano a circa 27 mila tonnellate. La conferenza - a cui ha partecipato l'assessore regionale alla salute e alla protezione sociale Gianni Pecol Cominotto - dunque, oltre a definire gli interventi più urgenti, ß anche premessa a quel lavoro di informazione alla popolazione che l'Agenzia regionale della sanitÖ dovrÖ impostare sulla base dei risultati evidenziati sia sui rischi e sulle relative forme di prevenzione, sia su diritti e opportunitÖ che le leggi regionali e nazionali garantiscono (a prescindere dagli aspetti previdenziali). Con lo svolgimento della Conferenza regionale - ha affermato l'assessore - l'agenda istituzionale sull'amianto riprende un percorso che condurrÖ questo tema all'attenzione della terza commissione consiliare. L'obiettivo - ha insistito Pecol Cominotto - ß quello di arrivare, per quanto riguarda coordinamento e prevenzione, alla completa applicazione della legge 22, che si configura come uno strumento valido. L'attenzione ß rivolta ora non solo sui gruppi esposti all'amianto in maniera specifica, ma anche sulle possibilitÖ non trascurabili di esposizione della popolazione in generale. In evidenza ß anche l'aspetto dello smaltimento - che oggi avviene fuori dei confini regionali - dei rifiuti e di materiali come l'eternit (cemento /amianto) che in assenza di percorsi definiti e certi potrebbe essere effettuato in maniera inquinante. E' una questione che riguarda oltre all'assessorato della salute anche quello dell'ambiente - ha sottolineato Pecol Cominotto - parlando di un dialogo costruttivo al proposito giÖ in atto con il collega Gianfranco Moretton, oltre ai contatti in corso con il presidente della terza commissione consiliare Nevio Alzetta, mentre un piano di azione sarÖ a breve avviato con i nuovi vertici della Agenzia regionale della SanitÖ. Ai lavori della conferenza erano presenti l'assessore regionale Roberto Antonaz, i consiglieri regionali Bruna Zorzini ed Enrico Gherghetta e il difensore civico Caterina Dolcher. ARC/MPBonessi