Udine, 18 lug - Nonostante i segnali negativi del crescente
ricorso agli ammortizzatori sociali, il mercato del lavoro in
regione non mostra di soffrire di pesanti ripercussioni
congiunturali, ma nemmeno di possedere tutti i caratteri di
modernitÖ necessari per rilanciare una nuova fase di crescita
economica, che agganci la ripresa europea. Questo il dato di
fondo emerso oggi alla presentazione del Rapporto 2006 sul
mercato del lavoro nel Friuli Venezia Giulia.
All'incontro, tenutosi nella sede della Camera di commercio di
Udine, sono intervenuti il presidente della Regione, Riccardo
Illy, l'assessore regionale al Lavoro, Formazione, UniversitÖ e
Ricerca, Roberto Cosolini, il presidente dell'Ente camerale,
Adalberto Valduga, consiglieri regionali, esponenti delle
categorie economiche e produttive, sindacalisti e gli estensori
del Rapporto.
Nel prendere la parola dopo l'illustrazione dei dati, Illy ha
ricordato che l'obiettivo della Regione ß quello di stimolare un
tasso di crescita dell'economia regionale più elevato rispetto al
passato, e contemporaneamente favorire una coesione sociale
superiore a quella attuale. Coesione sociale che si realizza
attraverso migliori servizi sanitari e con un sistema di
protezione sociale più completo e omogeneo.
L'obiettivo dell'Amministrazione regionale, pertanto, ß quello di
entrare in un circolo virtuoso dove l'economia, crescendo,
consenta di migliorare la coesione sociale, la quale, a sua
volta, migliorando consenta un ulteriore sviluppo economico.
Se molte cose sono state fatte, secondo Illy, per rovesciare il
trend di sviluppo economico della regione che era in discesa,
stagnante per un paio di esercizi, ed oggi in ripresa, ci sono
alcune criticitÖ che non possono essere sottovalute. A cominciare
dalla cassa integrazione: raddoppiata quella speciale ed in
crescita quella ordinaria.
Per le situazioni di criticitÖ una risposta viene offerta dagli
strumenti normativi posti in atto dell'Amministrazione regionale,
come la legge sul "buon lavoro" e la legge di riordino dei
servizi sociali, che introduce il reddito di cittadinanza. Questi
strumenti, nel venire incontro ai lavoratori in difficoltÖ,
consentono loro di accedere ad un percorso di riqualificazione e
formazione, e quindi di reinserimento.
Il presidente ha poi fatto cenno alla recente legge regionale di
riordino delle Autonomie Locali che implica trasferimenti e
competenze di risorse finanziare, ma anche umane, dalla Regione
agli Enti Locali, per portare innovazione e servizi più vicini ai
cittadini e alle imprese.
"Nell'ambito di questa legge abbiamo introdotto, prima Regione in
Italia - ha rimarcato Illy - il federalismo fiscale, il che
significa che due terzi delle risorse che la Regione trasferisce
a Comuni e Province, dall'anno in corso, saranno trasferiti in
base al gettito dell'imposta sulle persone fisiche riferibile ai
cittadini residenti. Ciò significa che anche gli Enti Locali
saranno coinvolti e chiamati a contribuire allo sviluppo
economico della regione".
Una secondo aspetto, per il presidente, riguarda la lotta
all'evasione fiscale: fino a ieri impopolare per gli
amministratori, d'ora innanzi, per ogni euro evaso e recuperato,
gli Enti Locali godranno di una compartecipazione.
Terzo punto: Comuni e Province potranno ragionare non solo in
termini di pura spesa ma anche di investimento.
Ultimo ragionamento proposto da Illy riguarda l'aspetto
demografico: stante il basso tasso di natalitÖ registrato dalla
popolazione residente - 1,3 per cento rispetto alla media europea
del 2,3 - ß indispensabile se si vuole far cresce l'economia e
mantenere stabile la popolazione avere un saldo migratorio
positivo. A patto che gli immigrati vengano integrati nella
maniera più rapida ed efficace possibile, "ed anche per questo
abbiamo voluto approvare la legge sull'immigrazione che favorisce
questo processo".
Insomma, secondo Illy, abbiamo fatto un cammino importante:
alcuni risultati si cominciano a vedere, ma abbiamo ancora una
strada lunga ed impegnativa da percorrere assieme, attraverso i
tavoli di concertazione con i rappresentanti dei lavoratori e
imprenditori. "Possiamo guardare serenamente al futuro sapendo
che dal lavoro duro che abbiamo ancora da fare potranno
scaturire, negli anni prossimi, dati ancora migliori".
A tirare le fila del discorso ß stato l'assessore Cosolini il
quale ha evidenziato come la fotografia odierna, proposta dal
Rapporto, risulti importante per il prosieguo delle politiche
perchá "ci impegna su due direzioni: quella di aiutare il mercato
e conseguentemente avere buoni strumenti che aiutino a connettere
buona occupazione con una buona ripresa dell'economia, e azioni
adeguate per trasformare le criticitÖ in opportunitÖ".
Infatti, secondo l'assessore, le politiche mirate alle aree dello
svantaggio, l'incremento del tasso di occupazione quantitativo e
qualitativo femminile, la capacitÖ di coniugare la flessibilitÖ
con una domanda sociale di stabilitÖ e il recupero delle
competenze di chi si trova in difficili processi di transizioni
sul mercato del lavoro saranno i banchi di prova della capacitÖ
di trasformare le criticitÖ in opportunitÖ.
Sempre in tema di strumenti per le politiche del lavoro Cosolini
ha fatto cenno, poi, alla necessitÖ di porre in essere 4
interventi: due a livello nazionale (maggiori tutele
previdenziali per le forme di lavoro flessibile e riduzione del
differenziale di costo fra lavoro flessibile e lavoro stabile),
altrettanti sul versante regionale (promuovere percorsi virtuosi
di stabilizzazione e istituzione del fondo per il sostegno
all'accesso al credito, col fine di disinnescare le conseguenze
sociali della non stabilitÖ).
Sulla cassa integrazione guadagni va menzionata la "rivoluzione"
avvenuta fra il 2004 e il 2005 con la trasformazione dello
strumento da mera erogazione di sussidio a percorso attivo con
interventi concertati con le parti sociali per ricreare
opportunitÖ e nuovi posti di lavoro: ß il caso della De Longhi,
Manifatture di Gemona e Irca Coris. "Un salto di qualitÖ - ha
affermato Cosolini - non di poco conto!".
Infine, sul tema della formazione permanente si ß alla vigilia di
una grande riforma inserita in questa legislatura: quella del
sistema formativo integrato, un sistema di formazione permanente
capace di assecondare le dinamiche del mercato del lavoro,
prevenire e arginare le criticitÖ. Più luci che ombre emergono dal rapporto
annuale sul mercato del lavoro nel Friuli Venezia Giulia,
presentato oggi alla Camera di ommercio di Udine, alla presenza
del presidente della Regione, Riccardo Illy, e dell'assessore al
Lavoro, Formazione, UniversitÖ e Ricerca, Roberto Cosolini. A
cominciare dall'occupazione: nel 2005, ha ricordato Cosolini,
abbiamo avuto 19 mila occupati in più, mentre il tasso di
disoccupazione ß sceso di un punto, dal 4 al 3 per cento e, a
partire dai primi mesi del 2006, si stanno manifestando sia
nell'economia che nel mercato del lavoro nazionale e locale,
ulteriori segnali positivi.
Segnali favoriti e accompagnati in Friuli Venezia Giulia, dagli
interventi posti in essere dalla Regione che ha approvato la
legge regionale 18 del 2005 (Norme regionali per l'occupazione,
la tutela e la qualitÖ del lavoro), interpretando in un unico
testo legislativo le competenze in materia di lavoro assegnate
alla potestÖ legislativa regionale, e varato il Programma
triennale regionale di Politica del Lavoro, che pone mano, in
particolare, agli interventi destinati a fronteggiare i fenomeni
di crisi in ambito regionale e provinciale.
Degni di menzione anche i regolamenti per la concessione dei
contributi finalizzati alla stabilizzazione occupazionale e
quelli riservati alla realizzazione di interventi nell'ambito
della cultura, della salute e della sicurezza sui luoghi di
lavoro.
Altri interventi hanno riguardato il rafforzamento dei Centri per
l'impiego attraverso la definizione degli standard di erogazione
del servizio, gli accordi per l'implementazione degli
ammortizzatori sociali, lo sviluppo di Adeline ( sportello
telematico che raccoglie, smista ed invia le comunicazioni
inerenti le posizioni lavorative dei lavoratori), della Borsa
Lavoro e il prossimo avvio del Fondo per il sostegno al credito
dei lavoratori parasubordinati.
Per quanto riguarda il futuro, ß in fase avanzata la
realizzazione dell'Agenzia regionale del Lavoro e della
Formazione Professionale cui spetterÖ il compito di affrontare,
in modo organico, l'analisi del mercato del lavoro dal lato della
domanda e dell'offerta e, in particolare, di sostenere la Regione
nella valutazione degli interventi in materia di lavoro e
formazione professionale.
Particolare attenzione verrÖ rivolta dalla Regione agli
approfondimenti in tema di politiche di lavoro: settoriali, con
riferimento ai settori produttivi di maggior peso e dimensione
occupazionale; territoriali, relativi sia alle dimensioni delle 4
province che a quelle dei 18 Centri per l'impiego; revisionali,
con lo scopo di avvicinare i tempi della conoscenza a quelli
dell'intervento, funzionali all'orientamento scolastico,
reinserimento dei lavoratori in esubero e programmazione dei
piani di formazione continua.
Tornando alla fotografia fatta dal rapporto sul 2005, ß stato
evidenziato un incremento degli indicatori di criticitÖ con il
raddoppio della Cassa integrazione straordinaria, la crescita del
numero di ingressi e di iscritti alla mobilitÖ, il notevole
aumento dell'indennitÖ di disoccupazione e del relativo numero di
beneficiari.
Un altro dato preoccupante riguarda l'incremento delle assunzioni
temporanee ed in una certa misura precarie. A questo proposito
Illy ha aperto una parentesi sulla legge "Biagi" valutandola
positivamente nel suo complesso "a parte alcuni contratti che non
hanno dimostrato grande interesse da parte delle imprese:
potrebbero essere aboliti o superati. L'impianto va mantenuto
perchá ha sicuramente favorito l'entrata nel mondo del lavoro di
molti giovani: va però superata la tendenza ad abusare di certe
forme di lavoro precario".
Scorrendo ulteriormente le pagine del Rapporto si osserva che i
tassi di attivitÖ, di occupazione e di disoccupazione registrano
dati confortanti: la situazione migliore ß quella della provincia
di Pordenone, mentre in posizione intermedia troviamo Udine e
Trieste e, in coda, quella di Gorizia.
Il dato più esplicativo della difficoltÖ e della tenuta del
mercato del lavoro ß rappresentato dal saldo delle entrate e
delle uscite che si ß mantenuto positivo nel corso degli ultimi 4
anni.
In definitiva il processo di avvicinamento agli Obiettivi di
Lisbona del Friuli Venezia Giulia ß continuato in anni difficili
ed i passi avanti realizzati, anche nel 2005, sono risultati
importanti e significativi. La speranza ß che i processi di
ripresa possano concretamente favorire un'ulteriore accelerazione
nel percorso di avvicinamento a tali obiettivi.
ARC/CRC