LA BOZZA DEL NUOVO DISEGNO DI LEGGE REGIONALE

(ARC) Udine, 07 feb - Condizioni di uguaglianza, per quanto riguarda i diritti e i doveri, e pari opportunità nell'accesso ai servizi tra italiani e stranieri immigrati. Sono questi i principi su cui si basa la proposta di legge regionale riguardante le "Norme per l'accoglienza e l'integrazione sociale delle cittadine e dei cittadini stranieri immigrati", che si discute oggi a Udine, nella Sala del Parlamento del Castello, in un incontro pubblico promosso dalla Regione e in particolare dall'assessore all'Immigrazione Roberto Antonaz. La bozza di disegno di legge è stata preparata da un Comitato di esperti insediato nel settembre dello scorso anno dalla Giunta regionale, attraverso un'ampia consultazione dei rappresentanti delle associazioni del volontariato e degli stessi immigrati. Nella relazione vengono chiariti quali sono gli obiettivi a cui devono tendere la politica e la legislazione regionale: eliminare ogni forma di discriminazione; garantire l'accoglienza e l'effettiva integrazione sociale; promuovere la partecipazione alla vita pubblica locale; favorire il reciproco riconoscimento e la valorizzazione delle identità culturali, religiose e linguistiche: garantire la tutela dei diritti. Con il disegno di legge ci si propone di creare specifici strumenti di intervento nel campo dell'immigrazione, coinvolgendo però nell'attuazione delle politiche anche le altre istituzioni pubbliche (Comuni, Province, Aziende sanitarie, sistema scolastico regionale) e le associazioni private: quelle del volontariato, gli enti delle confessioni religiose, i patronati, le società che operano nel campo della formazione. Vediamo quali sono gli strumenti di intervento previsti dal disegno di legge: Consulta regionale. Formula proposte in materia di integrazione sociale. Ne fanno parte rappresentanti degli stranieri extracomunitari, associazioni del volontariato, sindacati, datori di lavoro, Camere di commercio. Enti locali. Programma regionale per l'immigrazione. Viene approvato dalla Giunta regionale, tenuto conto delle proposte della Consulta e dell'Assemblea delle Autonomie locali. Deve contenere le priorità e le risorse finanziarie da stanziare per un determinato periodo. Osservatorio. Attività di controllo sull'attuazione delle politiche in materia di immigrazione. Viene svolta dalla struttura regionale competente. Albo delle associazioni. Viene istituito presso la direzione competente per l'immigrazione. Si possono iscrivere enti e altri organismi privati che hanno una sede permanente in Friuli-Venezia Giulia e svolgono attività continuativa nel campo dell'immigrazione. Servizi territoriali. Sono sostenuti dalla Regione e realizzati dagli Enti locali almeno nei quattro capoluoghi di provincia e nei centri dove maggiormente risiedono immigrati. I Servizi forniscono informazione, consulenza legale e amministrativa, assistenza e prima accoglienza, mediazione culturale. Agenzie sociali per la casa. Sono promosse dai Comuni, anche in collaborazione con enti e associazioni, e svolgono un'opera di orientamento e accompagnamento per trovare una soluzione abitativa. Gruppo di lavoro tecnico sulla sanità. È istituito presso il competente assessorato alla Salute e alla Protezione sociale ed è composto da operatori designati da ogni Azienda sanitaria. Il suo compito è quello di contribuire alla programmazione regionale nel campo della salute ai migranti. Registro regionale dei mediatori culturali. Viene istituito dalla direzione regionale competente, che deve definire preventivamente requisiti di accesso, settori di intervento, ruolo e idonei percorsi formativi per i mediatori, salvaguardando la formazione e le esperienze acquisite. Protocolli con le istituzioni scolastiche. Vengono definiti per coordinare e regolamentare iniziative, sostenute finanziariamente dalla Regione, nel campo dell'educazione interculturale e per superare le iniziali difficoltà linguistiche e formative degli immigrati. Norme specifiche sono state inserite nel disegno di legge anche per favorire il diritto di asilo e la tutela dei minori stranieri non accompagnati, per promuovere la partecipazione degli immigrati alle istituzioni, per garantire la parità di accesso alla formazione professionale e all'inserimento lavorativo. La Regione si propone inoltre di sostenere l'uso di spazi per attività interculturali, programmi di informazione e iniziative di tipo artistico, religioso, culturale e sportivo che abbiano come scopo quello di valorizzare le diverse culture. ARC/Paolo Fragiacomo