(ACON) Trieste, 9 giu - "La risonanza magnetica verticale
rappresenterebbe un valore aggiunto per la sanità regionale e,
soprattutto per l'ospedale di Palmanova, considerata la posizione
strategica della città stellata, andando ad aggiungere un quid
pluris che consenta l'ampliamento dei livelli di monitoraggio,
della platea dei soggetti che possono sottoporsi all'esame e del
numero di referti diagnostici. Inoltre, renderebbe possibile
un'accelerazione delle tempistiche di prenotazione e
dell'effettuazione degli esami, oltre alla possibilità di
trattenere i residenti nel territorio regionale e di offrire il
servizio anche ai pazienti di tutto il Triveneto e a quelli
provenienti da oltre confine".
Lo auspicano in una nota i consiglieri Alberto Budai e Alfonso
Singh (Lega), reduci dalla presentazione di un'interpellanza per
chiedere alla Giunta regionale "se intenda procedere allo
stanziamento di risorse dirette all'acquisto, da parte
dell'Azienda Zero, di un macchinario che consenta di effettuare
la risonanza magnetica in posizione verticale".
"In Friuli Venezia Giulia - sottolinea Budai - non esistono
strutture pubbliche o private che dispongono dell'apparecchiatura
e anche sul territorio nazionale ce ne sono pochissime. Inoltre,
la scelta di Palmanova quale location continuerebbe il percorso
di rilancio dei servizi di qualità e di eccellenza dell'ospedale
in un'ottica di diversificazione".
"La risonanza magnetica aperta - concludono Budai e Singh - è una
metodica di diagnostica per immagini dedicata all'effettuazione
di svariati esami, tra i quali la misurazione dello
schiacciamento delle vertebre e della spina dorsale, nonché di
altri problemi di natura traumatica o posturale, molto utile per
alcune categorie come gli atleti. Inoltre, sarebbe preziosa anche
per tutti coloro che svolgono attività per lo più sedentarie, per
le persone che soffrono di claustrofobia o in sovrappeso,
impossibilitate a entrare nel tunnel della risonanza magnetica
convenzionale".
ACON/COM/db