"Alzino voce anche coloro i quali altre volte in prima linea"
(ACON) Trieste, 4 giu - "Ostaggio di un sistema senza regole:
questa è la realtà testimoniata dalle parole fatte pervenire in
Italia da Marco Zennaro, il 46enne imprenditore veneziano
detenuto in condizioni disumane in Sudan da oltre due mesi
nonostante sia ufficialmente caduta ogni accusa di frode in
commercio nei suoi confronti. È ormai palese che le milizie
locali pretendano denaro in cambio della vita di un uomo che mai
avrebbe dovuto essere arrestato, una situazione inaccettabile per
il nostro Paese che ha il dovere di riportare a casa uno dei suoi
figli che non era in Sudan per sostenere gruppi terroristici ma
per esportare tecnologia italiana all'estero. Ci siamo impegnati
per tanti italiani che hanno varcato confini pericolosi senza
validi e condivisibili motivi, a maggior ragione dobbiamo farlo
per chi lavora e produce reddito legalmente".
È quanto sostiene il presidente del Consiglio regionale del
Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, esprimendo "totale
solidarietà a nome mio e dell'Assemblea legislativa alla famiglia
e alle istituzioni del Veneto, duramente provate da un vero e
proprio tentativo di estorsione e di totale violazione dei
diritti umani".
"Come accaduto nel recente passato anche per cittadini non
italiani - conclude Zanin - mi auguro giungano velocemente prese
di posizione decise e forti da parte di esponenti di ogni forza
politica che, senza risparmiare enfasi nello sdegno, in altre
occasioni sono state in prima linea nel difendere diritti
sacrosanti che, a maggior ragione nel caso di Marco Zennaro, sono
stati ampiamente violati al punto da mettere a repentaglio
perfino la sua sopravvivenza".
ACON/FC