Trieste, 15 apr - "Ad un anno dalla chiusura dell'aria a caldo
il monitoraggio di Arpa ha registrato un nettissimo miglioramento
nell'area di Servola e di Trieste, tanto che i valori delle PM10
nei pressi dello stabilimento sono calati di due terzi. Qualche
disagio nella riconversione c'è stato e potremmo attenderne altri
nel corso delle demolizioni, circoscrivibili a spolveramenti e
molestie olfattive, ma la Regione e Arpa continueranno a
monitorare che questi fenomeni rientrino nella soglia di
sicurezza e restino contenuti e sopportabili".
Lo ha reso noto l'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente,
Fabio Scoccimarro, al termine di un sopralluogo alla Ferriera di
Servola, assieme ai vertici di Arpa Fvg, Icop e referenti di
Siderurgica triestina.
Il report presentato oggi ha confrontato i dati rilevati prima
(dal 1 gennaio 2018 al 9 aprile 2020) e dopo la chiusura completa
dell'area a caldo (dal 10/4/2020 al 31/03/2021) da due stazioni
nel centro di Trieste (piazzale Rosmini e piazza Carlo Alberto)
con una in via San Lorenzo in Selva nei pressi dello stabilimento
siderurgico.
Nel report sono stati considerati solo gli inquinanti
caratteristici delle attività siderurgiche - PM10, benzene e
benzo(a)pirene - che ora sono diventati anche nei pressi della
Ferriera perfettamente sovrapponibili a quelli riscontrati
nell'ambiente urbano.
Per quanto riguarda le PM10, il report di Arpa (disponibile sul
sito www.arpa.fvg.it) mostra una netta riduzione della
polverosità nelle ore pomeridiane e serali, nei mesi estivi, che
erano prima tipicamente problematici, e nelle domeniche. Pur se
nei pressi dello stabilimento rimane una certa polverosità nelle
ore centrali della giornata, dovuta alla presenza di diverse
attività produttive legate alla logistica, i valori sono in netto
miglioramento.
Anche le attuali concentrazioni di benzene e benzo(a)pirene sono
appiattite ai valori di un fondo urbano triestino, che risulta
abbondantemente inferiore al valore medio annuale di 1 ng/m3
fissato dalla normativa a tutela della salute umana.
Nei primi mesi del 2021 - ha rilevato Arpa - sono stati osservati
alcuni valori peculiari di inquinamento atmosferico, in
particolare per quanto riguarda le polveri sottili: nello
specifico questi episodi sono avvenuti nella giornata del 21
gennaio 2021, dal 25 al 27 febbraio 2021 e il 31 marzo e primo
aprile 2021.
L'episodio del 21 gennaio, che ha interessato sostanzialmente la
zona di Servola nei pressi dello stabilimento siderurgico, era
legato ad alcune attività di demolizione che hanno comportato un
aumento temporaneo delle concentrazioni di polveri con
superamento del limite giornaliero (ne sono ammessi 35 in un
anno), rientrato nel giorno successivo. L'episodio dal 25 al 27
febbraio ha interessato l'intera area pianeggiante e costiera
della regione, essendo legato ad un fenomeno di trasporto di
sabbie dal Sahara libico.
Infine, l'episodio del 31 marzo e 1 aprile, invece, ha portato ad
un aumento nelle concentrazioni di PM10 nella sola area di
Servola ed è stato associato anche a delle molestie olfattive:
questo, conclusosi il 2 aprile, non ha al momento ancora una
spiegazione e - secondo quanto riporta Arpa - non si può
escludere un contributo derivante dal traffico navale.
"Si tratta di inevitabili disagi nel corso di una riconversione
così imponente - ha commentato Scoccimarro - che porterà ad avere
un sito produttivo 'green': penso che gli abitanti di Servola, in
particolare, e di tutta Trieste avrebbero messo la firma per
sopportare questo a fronte della riconversione della Ferriera in
un sito produttivo sostenibile. A tal proposito la Regione sarà
parte vigile del rispetto del cronoprogramma, che per ora sta
comunque procedendo come previsto".
Per quanto riguarda lo stato autorizzativo dell'impianto la
Direzione regionale ha reso noto che "l'area a freddo è
autorizzata con l'Autorizzazione integrata ambientale (Aia)
esistente e il 24 di marzo è stato avviato il procedimento di
screening della Valutazione di impatto ambientale (Via) per il
nuovo impianto di trattamento dei materiali".
I tempi tecnici prevedono 45 giorni per la presentazione di
eventuali osservazioni pubbliche. "Se non dovessero essercene,
gli uffici potranno chiudere in tempi brevi", ha assicurato il
direttore del Servizio autorizzazioni per la prevenzione
dell'inquinamento Glauco Spanghero.
A seguito dell'esito della Via seguirà la modifica dell'Aia
esistente per renderla coerente con il nuovo assetto produttivo.
ARC/EP/pph