VISITA AL COMUNE DI BAGNARIA ARSA

Sevegliano, 8 apr - Il territorio di Bagnarla Arsa, Comune dalla superficie di diciannove ettari, con 3.530 abitanti, visitato oggi dal Presidente della Regione, ha mantenuto nei secoli il suo ruolo di crocevia dei traffici nel continente. La frazione che ospita la sede civica è Sevegliano, dove, in un fabbricato di origine medievale, denominato "ex casa medievale", ha sede un interessante museo archeologico che ospita la mostra "Sevegliano romana, crocevia commerciale dai Celti ai Longobardi". Gli interventi di bonifica che hanno interessato l'agro aquileiese e la Bassa Friulana, dove si trova Bagnaria Arsa, hanno consentito nel tempo di recuperare reperti di varie epoche, taluni dei quali davvero interessanti. Oltre a numerose anfore, che venivano utilizzate dai romani anche per drenare i canali, utensili, monili, recipienti e bicchieri, nel museo di Sevegliano è esposto un "tast de vin", la caratteristica piccola ciotola per l'assaggio dei vini oggi divenuta simbolo della "sommellerie" internazionale. Dopo la visita al museo si è svolto un incontro nel municipio, presenti il sindaco, la giunta comunale e cittadini. La popolazione, dal 1971, è lievemente aumentata grazie ai flussi migratori, e vive con un buon livello di sicurezza anche grazie al costante monitoraggio del territorio da parte delle forze dell'ordine. Un territorio a spiccata vocazione agricola, sul quale però ora insistono trecento aziende, delle quali duecento di carattere commerciale, principale fonte di occupazione. Vi sono tuttora anche alcune attività di nicchia del settore primario, favorite anch'esse dalla vicinanza del casello autostradale. Il Comune chiede, a tale proposito, per il futuro, che la sua gente si possa esprimere circa la realizzazione di nuove grandi infrastrutture di collegamento o l'ampliamento delle stesse. L'adeguamento dell'Autostrada A4 ai previsti ulteriori incrementi del traffico dal Centro ed Est Europa è ormai improcrastinabile, e la conseguente realizzazione della terza corsia autostradale (entro il 2013) non arrecherà grandi disagi alle popolazioni circostanti. Affinché l'opera apporti beneficio all'intero Friuli Venezia Giulia è però opportuno ripensare alle tariffe destinate al traffico di veicoli pesanti, ora troppo basse. Ma per sgravare il territorio regionale dall'inquinamento e dalle difficoltà provocate dall'elevato transito di mezzi commerciali occorrerà incentivare il trasporto dei camion su rotaia e via mare. ARC/CM